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robertac
view post Posted on 4/9/2007, 23:09




VASCO ROSSI smentisce l'uscita del nuovo disco

Ho letto ora sul forum di Fegiz (pubblicata da egli medesimo, quindi affidabile) la smentita di Vasco Rossi all'uscita del nuovo disco il 12 ottobre.
Riporto la parte della sua smentita

"Invece di interrogarvi sul disco che non esce, chiedetevi piuttosto perchè non esce. La situazione della discografia è quella che tutti conoscono, sbandamento totale. La mia casa discografica è mezza smantellata, c’è un nuovo presidente che ancora non conosco. Inoltre, anche senza dischi in uscita, io continuo a riempire gli stadi. Mi spiegate che senso ha affidare a degli sconosciuti una nuova opera? Confermo che per l’anno in corso non pubblicherò nulla. Se ne riparla quando avrò un vero interlocutore"

Roberta
 
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Basy Tatoso
view post Posted on 5/9/2007, 10:19




ha ragione vasco....
 
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Dani Tatangelo 91
view post Posted on 7/2/2008, 18:49




Oggi Vasco compie 56 anni : tantissimi auguri !
 
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Dani Tatangelo 91
view post Posted on 12/2/2008, 21:34




Ecco le prime date del Tour 2008 di Vasco:

28 maggio Roma
6 giugno Milano
14 giugno Ancona
21 giugno Venezia27 giugno Salerno
4 luglio Messina

Già i biglietti sono in vendita.
 
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smack89
view post Posted on 14/2/2008, 20:38




ho comprato i biglietti per la data di Ancona!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
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Zon@ Venerdi
view post Posted on 19/3/2008, 09:56




'Il mondo che vorrei'

Vasco Rossi e' tornato da Los Angeles dove ha girato il video di "Il mondo che vorrei", il primo singolo estratto dall'omonimo album di Vasco Rossi, in uscita il 28 marzo in Italia e nel mondo. Il brano,un’intensa Power Ballad,ci scalderà sicuramente per tutta la primavera e inizio estate. Il singolo sarà stampato anche su vinile e avrà una tiratura di 2mila copie e l'album di 4mila. Vasco partirà in tour da Roma, allo Stadio Olimpico, dove farà il bis il 30 maggio (sold out). Poi sarà a Milano allo Stadio San Siro il 6 e 7 giugno (sold out), il 14 e 15 giugno ad Ancona (Stadio del Conero), il 21 giugno a Venezia (Heineken Jammin' Festival), per fare poi tappa il 27 giugno a Salerno (Stadio Arechi) e il 4 luglio a Messina (Stadio San Filippo).

 
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david_83
view post Posted on 27/3/2008, 16:48




Vasco: "La realtà mi fa schifo"
Esce "Il mondo che vorrei"

C'è grande attesa per venerdì quando uscirà il nuovo cd di Vasco Rossi "Il mondo che vorrei". Il disco, 12 brani di cui 11 inediti cui si aggiunge "Basta poco", uscito l'anno scorso, è la piena espressione del Vasco atteso dai suoi fan, un pubblico che gli chiede di alternare rock, ballad e parole che aiutino a interpretare il malessere sociale, le difficoltà di rapporto con l'altro sesso. "La realtà che vedo mi fa schifo", ha detto il rocker.

L'album, prodotto da Vasco Rossi e da Guido Elmi, tranne due canzoni prodotte da Celso Valli, è stato pensato in Italia e realizzato tra Bologna e Los Angeles. Tutti i testi sono firmati da Vasco Rossi che sembra proseguire il suo cammino verso il minimalismo in qualche modo ricongiungendosi allo stile degli esordi. Per le musiche, si è avvalso della collaborazione di Tullio Ferro, Gaetano Curreri e Guido Elmi,da anni collaboratori dell'artista.

Tralasciando la traccia che dà titolo al disco e che già da giorni impazza alle radio, il primo affondo a tutto rock lo affibbia "Gioca con me", un omaggio alla femminilità, un brano che vede alle chitarre Slash, il mitico esponente dei Guns 'n' Roses. "Come riempi bene quei jeans, cammini come una dei film, coi tacchi quasi galleggi", canta il rocker accompagnato da uno Slash in grande spolvero che sembra star lì a primeggiare, imbracciando la sua Gibson, con il Blasco.

Non mancano le ballate: a cominciare da "Vieni qui" fino a "E adesso che tocca a me" dove Vasco manifesta la sua insoddisfazione, segnala le difficoltà che emergono nel conflitto con la realtà. A 56 anni, Vasco Rossi continua a non tirarsi indietro. Odia l'ipocrisia e lo dice chiaramente in "Non sopporto". Nutre molta diffidenza verso chi ha solo certezze e mai un dubbio e così diventa feroce, ironico al limite del sarcastico in "Dimmelo te".

"Mi sento un sopravvissuto - riconosce il rocker - Ho fatto un sacco di esperienze e cambiato molti modi di vivere: ho vissuto da sconosciuto, da povero, da ricco, e famoso. Da montanaro, da studente, da deejay e rockstar. Mi sembra che dio mi abbia concesso una vita veramente molto varia e lunga .. o forse - scherza - si è dimenticato di me".

L'album, che si presenta con la copertina che vede il cantautore guardare da dietro una porta socchiusa, è "imprigionato" in una seconda copertina tutta in plastica che riporta in giallo fosforescente la "V" di Vasco, il titolo dell'album e, sul retro, l'elenco delle tracce. E chissà cosa saranno riusciti a "inventare" i creativi per la copertina dell'album in vinile tirato in 4 mila copie in edizione limitata e numerata.

Nel disco non manca comunque spazio dedicato al complicato rapporto con le donne. Vasco si arrende totalmente alla donna in "Non vivo senza te" ma la mette anche in guardia nel già citato "Vieni qui" ("Non potrai mai trovare un altro come me"). Nè manca un omaggio all'amore in "Colpa del whisky".

Intanto sono già sold out le due date di Roma allo stadio Olimpico, il 29 e il 30 maggio, quelle di Milano a San Siro, il sei e il sette giugno e la prima di Ancona allo stadio del Conero il 14 giugno. I biglietti sono ancora disponibili per le date del 15 giugno ad Ancona, il 21 a Mestre per l'Heineken Jammin' Festival, il 27 giugno a Salerno e il 4 luglio a Messina.

fonte: tgcom
 
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smack89
view post Posted on 28/3/2008, 15:02




se sapevo che doveva uscire un nuovo albun nn compravo i biglietti per il concerto ad ancona!!!! non mi piace Vasco dei nuovi cd...
 
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fuocoghiacciato
view post Posted on 3/4/2008, 11:39




(ANSA) - ROMA, 2 APR - In soli 3 giorni 'Il mondo che vorrei' di Vasco Rossi ha superato le 400.000 copie vendute. E in poche ore sono esauriti il singolo e l'album. Per la casa discografica Emi il disco e' diventato il prodotto digitale di maggior incasso della settimana a livello europeo, con vendite in Italia almeno 10 volte superiori al trend 'normale' proprio sullo store di Itunes. E i singoli brani dell'album sono apparsi nella top 100 di Itunes, tre dei quali nella Top 10 dello store.
 
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Sentinella
view post Posted on 2/7/2008, 07:18




Il regista di 'Albakiara' svela qualche dettaglio in più

Il film "Albakiara", ispirato a una delle più celebri canzoni di Vasco Rossi, uscirà nelle sale cinematografiche a fine settembre.
Nel frattempo il regista Stefano Salvati regala qualche anticipazione, spiegando innanzitutto che prima di far vivere la storia sulla carta sono state fatte ben 800 interviste agli studenti di medie e licei di tutta Italia.
"Mi sono reso conto di quello che sta accadendo nel nostro Paese", ha dichiarato, "c'è amoralità, decadenza, sembra che l'educazione non conti più".
Per questo motivo è stato scelto di raccontare il "lato scuro" della gioventù di oggi, tra sesso e droga, perché "le scuole ne sono piene, se non ti fai di cocaina non sei trendy".
I protagonisti della pellicola sono Laura Galante (nella parte di Chiara, la brava ragazza) e il figlio del rocker, Davide Rossi (nella parte di un dj dalle particolari abitudini sessuali).
Davide racconta di come "papà non era contento all'inizio, voleva che io studiassi", ma il ventiduenne aspira a diventare un bravo attore. (Fonte: Corriere della Sera)
 
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>|*Raffo*|<
view post Posted on 6/8/2008, 12:23




Biografia

Vasco Rossi (Zocca, 7 febbraio 1952) è un cantautore italiano.

Autodefinitosi provoca(u)tore, nella sua carriera pluridecennale ha pubblicato 25 album (compresi live e raccolte ufficiali) e scritto complessivamente più di 140 canzoni, nonché numerosi testi e musiche per altri interpreti. È uno dei cantautori italiani di maggior successo e fama

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Vasco Rossi, comunemente noto con il solo nome Vasco o con l'appellativo Blasco, nasce a Zocca, paesino dell'appennino tosco-emiliano tra Modena e Bologna, il 7 febbraio 1952. Il nome gli viene dato dal padre Giovanni Carlo, di professione camionista, in omaggio a un omonimo compagno di prigionia in Germania durante la seconda guerra mondiale. Trascorre una infanzia serena, circondato dall'affetto della sua famiglia, mostrando un carattere timido.
Fin da bambino, su decisione della madre, casalinga appassionata di musica, viene iscritto a scuola di canto dal maestro Bononcini e inizia ad appassionarsi al mondo della musica. A 13 anni vince l'Usignolo d'oro, una manifestazione canora modenese, nata per contrastare lo Zecchino d'oro, mentre a 14 anni entra a far parte del suo primo gruppo musicale, chiamato "Killer", nome successivamente trasformato in un più rassicurante "Little Boys"; del gruppo fa parte anche Marco Gherardi, che più volte sarà compagno di avventura di Vasco.

Nel 1967, ottenuta la licenza media, la famiglia lo iscrive all'istituto dei salesiani San Giuseppe a Modena, per conseguire il diploma. L'esperienza in collegio si rivela traumatica, i tutori si mostrano molto severi, e Vasco ha un carattere ribelle e poco propenso alle rigide regole dell'istituto; inoltre, lega poco con i compagni di collegio, che tendono a isolarlo e schernirlo per le sue origini di paese. È un periodo che segnerà profondamente il carattere di Vasco Rossi: il pessimo rapporto con i salesiani, influenzerà il suo rapporto con le figure ecclesiastiche, mentre sviluppa una sorta di complesso per le sue origini montanare, con cui impara a convivere col tempo, senza riuscire a superarlo del tutto perfino in età adulta. Scappa due volte, rifugiandosi a casa di una zia a Bologna, e, in seguito alla seconda fuga, il padre si rassegna a iscriverlo al ragioneria Tanari del capoluogo emiliano, dove alloggia presso la casa della zia e dove consegue il diploma, senza demeritare né brillare negli studi.

Vasco vive Bologna in un periodo di particolare fermento, quando divampa la contestazione studentesca, e la città è particolarmente coinvolta. Appoggia le posizioni anarchiche, anche se non si distingue per la partecipazioni alle lotte politiche, cui resta fondamentalmente indifferente. È molto affascinato, invece, dal mondo del teatro, tanto che matura il sogno di iscriversi al DAMS per frequentare il corso di Teatro alternativo, ma il padre non approva l'idea, pertanto, nell'autunno del 1972 si vede costretto ad iscriversi a Economia e commercio a Bologna. Pochi mesi prima aveva aperto, insieme a Marco Gherardi, suo amico di infanzia, un piccolo locale, il "Punto Club", nei pressi di Zocca, che più tardi diventerà una vera e propria discoteca; in questo primo periodo viene utilizzato come base per organizzare feste ed eventi, e Vasco si spende per l'organizzazione con discreti risultati.

Rossi si trasferisce presso una casa in affitto a Bologna insieme a due amici, e decide di prendere seriamente l'impegno universitario; tuttavia, dopo un buon inizio, si lascia sedurre dalla turbolenza della Bologna di quegli anni. Si iscrive al Manifesto, continuando però a restare sempre piuttosto ai margini della lotta politica; frequenta il Teatro Evento di Bologna, per il quale firmerà qualche regia e qualche presenza come attore; e, infine, si fidanza con Paola Panzacchi, una convinta femminista, iniziando una storia d'amore molto difficile, da cui uscirà "con le ossa rotte", e che lo porterà ad avere posizioni sempre più maschiliste. Inoltre, amplia notevolmente la sua cultura musicale: oltre agli italiani Battisti, Guccini, De Gregori, ascolta molto rock anglosassone, soprattutto i Rolling Stones.

Nel 1974, abbandona definitivamente Economia e Commercio, e si iscrive a Pedagogia, più affine alle sue inclinazioni, tanto che abbandonerà gli studi a soli otto esami dalla laurea. L'anno successivo si trasferisce a Modena, per risparmiare sull'affitto, dividendo l'appartamento con altri amici.

Il 1975 è un anno storico per la sua formazione. Convinto dall'idea dell'amico storico Marco Gherardi, fonda Punto Radio, una radio libera sul modello delle centinaia che nascevano in quegli anni in Italia, destinata a servire il pubblico dell'Appenino tosco-emiliano. Diventerà famoso un programma da lui condotto "Il Muretto" in cui con un contatto attivo con gli ascoltatori svilupperà tematiche sulla vita e sulla filosofia che si riveleranno importanti per il suo futuro discografico. L'esperienza della radio è decisiva per la carriera di Vasco Rossi. Prima di tutto, gli dà la possibilità di maturare come show man, visto che Rossi sarà uno dei principali dee-jay sia dei programmi radiofonici sia delle serate speciali che la radio organizzerà presso le principali discoteche dell'Emilia Romagna, e, in secondo luogo, gli darà l'opportunità di conoscere una serie di persone fondamentali nella sua futura carriera, come Riccardo Bellei, Gaetano Curreri, Maurizio Solieri, Massimo Riva, allora giovanissimo, e Red Ronnie, che allora lavorava per la BBC, un'altra radio libera di Bologna.

È proprio nelle serate-evento organizzate dalla radio nei locali emiliani che Vasco Rossi, per la prima volta, imbraccia la chitarra e canta al pubblico alcune canzoni, comprese alcune scritte da lui stesso.

Sotto la spinta dei suoi amici, tra cui Gaetano Curreri, attuale leader degli Stadio, incide nel 1977 il suo primo 45 giri, contenente i brani Jenny è pazza e Silvia, per l'etichetta Borgatti Music (che fino ad allora aveva curato la produzione e distribuzione di dischi legati al genere "liscio") seguito dal suo primo album, Ma cosa vuoi che sia una canzone, pubblicato nel 1978, a tiratura nazionale, ma praticamente venduto solo in Emilia-Romagna. Nel 1979 esce il suo secondo album Non siamo mica gli americani che contiene tra le altre canzoni anche Albachiara, che in futuro diventerà uno dei suoi maggiori successi e pezzo conclusivo di gran parte dei suoi concerti.

Segue l'album Colpa d'Alfredo (1980); la canzone che porta il titolo dell'album viene censurata dalle radio, perché contiene termini ritenuti offensivi.

La popolarità di Vasco Rossi, che inizia a farsi conoscere anche a livello nazionale, cresce in seguito a una sua esibizione dal vivo, durante la nota trasmissione televisiva Domenica In. In questa occasione canta la canzone Sensazioni forti e la sua esibizione viene ampiamente criticata dal giornalista Nantas Salvalaggio (che sarà, nel testo della futura hit "Vado al massimo", definito da Vasco "...quel tale che scrive sul giornale...") che, in un suo articolo sul settimanale Oggi, si scaglia contro il cantante e contro la RAI, colpevole di ospitare nel suo più popolare programma della domenica un simile esempio di "ebete, cattivo e drogato" [2].

Il rocker ed il suo staff protestano nei confronti del giornalista, ma l'inconveniente, nei fatti, aumenta il nascente mito del "Blasco". Anche Franco D'andrea detto Gianklabel ha detto si ai fatti.

Nel 1981 esce l'album Siamo solo noi considerato dalla critica come uno tra i suoi lavori migliori; la canzone che dà il titolo all'album verrà più volte identificata come un vero e proprio "inno generazionale" tutt'oggi attuale per i suoi fans.

L'esperienza che cambia radicalmente la carriera di Vasco Rossi è la partecipazione al Festival di Sanremo. Nonostante il festival della canzone italiana non appartenga all'orizzonte artistico del rocker, Vasco Rossi e il suo entourage decidono di sfruttare la vetrina offerta dalla RAI, suscitando anche qualche malumore tra i (pochi) fan dell'epoca[citazione necessaria].
Così, nel 1982 Vasco partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Vado al massimo. La performance del rocker di quell'anno fa scalpore: Vasco abbandona il palco con il microfono nella tasca della giacca, che, collegato col filo all'amplificatore, cade, creando panico tra il pubblico in sala e tra i conduttori dello show tv. Fu lo scalpore che proprio il rocker di Zocca voleva creare in una manifestazione a suo tempo forse troppo austera per distinguersi dagli altri partecipanti. La canzone contiene una ironica risposta a Nantas Salvalaggio, il giornalista che due anni prima lo aveva criticato ferocemente sulle pagine del settimanale Oggi e che viene apostrofato come "quel tale che scrive sul giornale".

Nell'aprile dello stesso anno esce l'album Vado al massimo, che resterà in classifica per 16 settimane, un piccolo successo che dimostra che la performance di Vasco ha fatto breccia nel pubblico. Sono in molti a credere erroneamente che "Vado al massimo" si sia classificata ultima. In realtà, la classifica ufficiale considerò a pari merito i brani all'infuori delle prime tre posizioni: l'equivoco nacque dal fatto che il titolo del brano venisse per ultimo nell'ordine esclusivamente alfabetico in cui venne stilato l'elenco dei pari merito.

L'anno seguente (1983) si presenta di nuovo a Sanremo con la canzone Vita spericolata. La canzone diventerà uno dei classici della musica italiana (così come Siamo solo noi) e raggiunge lo stesso anno il 6° posto nella classifica dei 45 giri [3], entra in finale, ma si classificherà al penultimo posto nella graduatoria del Festival. Segue l'uscita dell'album Bollicine. È il sesto album in sei anni, quello che consacra definitivamente Vasco Rossi a icona del rock italiano: resta in classifica per 35 settimane, e si piazza come quinto album più venduto dell'anno [4]. L'ironica canzone Bollicine farcita di slogan e frasi ad effetto (con chiari riferimento all'uso della cocaina) vince il Festivalbar '83 e il tour per promuovere l'album è un trionfo. È sicuramente uno dei periodi di massimo successo dal punto di vista musicale, ma non dal punto di vista umano: secondo alcuni biografi in quel periodo Vasco sta veramente andando al massimo: è farmaco-dipendente, vive come se fosse sempre su un palco, non dorme per giorni interi mentre continua ad assumere anfetamina e Lexotan, tanto da costringere il manager Guido Elmi ad annullare vari concerti [5].

All'inizio del 1984 esce la prima raccolta live: Va bene, va bene così, che resterà in classifica 33 settimane – di cui 8 al primo posto –, ma il 20 aprile dello stesso anno il rocker viene fermato in una discoteca nei pressi di Bologna e arrestato. Dopo una perquisizione in un casolare di Casalecchio, dove abita insieme ad altri componenti della sua band, Rossi consegna spontaneamente 26 grammi di cocaina ai carabinieri. Trascorre 22 giorni di prigione (di cui 5 in isolamento) presso il carcere di Rocca Costanza a Pesaro con l'accusa di detenzione di cocaina e spaccio non a scopo di lucro. Nei giorni di detenzione riesce a liberarsi dalle anfetamine, nonostante la sua situazione psicofisica rimanga piuttosto precaria. Del panorama musicale italiano soltanto Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi danno pieno sostegno al cantante, visitandolo in carcere. Il 12 maggio Rossi ottiene la libertà provvisoria. Il processo lo scagiona dall'accusa di spaccio, ma lo condanna a due anni e otto mesi con la condizionale, per detenzione di sostanze stupefacenti. [6]

Di lì a poco, Vasco Rossi pubblica l'album Cosa succede in città (1985), considerato secondo certi aspetti l'album della rinascita. Sebbene contenga canzoni storiche poi divenute pilastri delle composizioni di Vasco, secondo la critica l'album è tecnicamente perfetto ma per i testi ed i contenuti viene considerato un album piuttosto "fiacco", anche a causa delle vicende che l'hanno preceduto, tanto che secondo alcune persone vicine a Rossi l'album non ha soddisfatto completamente né Vasco né Elmi. Ciò nonostante, l'album resta in classifica per 29 settimane.

L'anno seguente diventa padre per la prima volta e per due anni sparisce completamente. Qualcuno parla di esaurimento nervoso ma è un periodo in cui Vasco ricerca se stesso e rivede vecchi amici di infanzia.

Nel 1987 torna prepotentemente sulla scena pubblicando C'è chi dice no definito da molti giornali dell'epoca un capolavoro, che resterà in classifica 38 settimane, di cui 12 in testa. Il successo è tale che perfino Celentano lo vuole ospite in RAI. Lui inizialmente accetta salvo poi cambiare idea il giorno prima della trasmissione facendo infuriare i vertici dell'emittente televisiva che minacciano di bandirlo per sempre da ogni trasmissione. Ma Rossi a questo punto della sua carriera può ampiamente permetterselo tanto che il sempre crescente successo di spettatori costringe il cantante ad abbandonare i palazzetti per orientarsi verso spazi più ampi: inizia l'epoca degli stadi.

Il 1° luglio 1988 viene nuovamente arrestato mentre da solo a bordo della sua BMW 750 procede zigzagando sulla A14 con a bordo un grammo di cocaina, uno sfollagente e una pistola lanciagas. Viene prontamente rilasciato tra le guardie carcerarie e i fans che gli chiedono abbracci e autografi.

Nel 1989, prima dell'uscita dell'album Liberi liberi realizzato per conto della EMI, Rossi rompe definitivamente con Guido Elmi e la Steve Rogers Band ritrovandosi praticamente da solo con Maurizio Lolli. Parte comunque il "Liberi Liberi Tour" senza Solieri e Riva, il cui grande successo porta alla pubblicazione dell'album live Fronte del palco (1990).

Il 6 dicembre 1989 Rossi "tira definitivamente una riga" sopra la questione di spaccio del 1984 venendo condannato ad un'ammenda di 2 milioni e 800 mila lire.

L'anno successivo vengono organizzati in rapida successione (10 e 14 luglio) due concerti rispettivamente negli stadi San Siro a Milano e Flaminio a Roma, che fanno registrare presenze record [7]. Una parte del concerto di Milano viene pubblicata nell'album Vasco live 10.7.90 San Siro. Vasco Rossi diventa il primo artista italiano a raccogliere un numero di fans così ampio, riuscendo dove allora solo le stelle straniere si erano avvicinate.

Diventato padre per la seconda volta, il cantante fa uscire l'album Gli spari sopra (1993) col quale vincerà 10 dischi di platino; l'album fu preceduto dal singolo "Gli spari sopra", mini-CD che contiene, oltre ad alcune versioni alternative de "L'uomo che hai qui di fronte" e "Delusa" con riferimenti alle allora "Ragazze di Non è la Rai", anche l'inedito Se è vero o no, canzone che non fu inserita nell'album Gli spari sopra. Nel 1994 regala agli iscritti al suo fan club ufficiale un CD contenente l'inedita Senza Parole.

Nel 1995 il rocker è di nuovo a San Siro con un doppio concerto evento, Rock Sotto l'Assedio, contro la guerra in Jugoslavia. In questa occasione canta per la prima volta Generale di Francesco De Gregori, cantautore che da sempre è un suo riferimento, interpretandola nel proprio inconfondibile stile rock. Vasco promuove la serata come occasione di riflessione contro la violenza della guerra, ma molti giornalisti polemizzeranno con lui per non avere devoluto l'incasso alla causa jugoslava.

Nel 1996 pubblica l'album Nessun pericolo... per te, contenente una canzone, Gli angeli, dedicata all'amico Maurizio Lolli morto di cancro ai polmoni e il cui video (una produzione colossale di 600 milioni di lire) viene diretto da Roman Polanski. Il video viene messo a disposizione su Internet, un evento abbastanza inusuale per quegli anni, cosicché Vasco diventa un precursore del tempo e dei nuovi sistemi tecnologici che avanzano. La canzone viene distribuita in un singolo a forma triangolare a tiratura limitata. La forma del cd singolo potrebbe essere un chiaro omaggio all'attributo femminile, al quale spesso Vasco fa rifermento con gesti inequivocabili nei suoi concerti e nello specifico nella canzone "Rewind", scritta per lui dall'amico di sempre Gaetano Curreri leader degli Stadio.

Nel 1997 esce Rock, una raccolta di vecchi pezzi riarrangiati, che porterà il cantante ad esibirsi nell’ex stabilimento Italsider di Bagnoli, nell'ambito della prima edizione del Neapolis Rock Festival. Quell'anno Rossi è presente come autore al Festival di Sanremo (in coppia con l'amico di sempre, Curreri degli Stadio) con E dimmi che non vuoi morire scritta per Patty Pravo, insignita del premio della critica. Sempre per il festival di Sanremo, nel 1999 scrive la canzone Lo zaino cantata dagli Stadio.

Nel 1998 esce Canzoni per me, in cui, tra le altre, riprende anche vecchie canzoni, scritte all'inizio della carriera e mai pubblicate. Lo stesso anno vince il suo secondo Festivalbar con Io no.

Il 1998 è un anno storico per la carriera di Vasco Rossi: il disco non porta, infatti, com'era abitudine, una nuova tournée, ma viene deciso di tenere un unico concerto, accettando la proposta di essere la guest star della prima edizione dell'Heineken Jammin' Festival a Imola. Alla serata partecipano 130.000 persone, segnando un evento nell'intera storia della musica italiana: il successo di Vasco diviene di massa, e il rocker di Zocca viene universalmente riconosciuto come la star della musica italiana contemporanea. La serata viene immortalata nel video Rewind (video) e relativo album live Rewind nel 1999, a cui fa seguito il Rewind tour. A pochi giorni dalla partenza del tour, viene a mancare per overdose l'inseparabile "compagno di avventure" Massimo Riva, chitarrista della band e autore-coautore di tante musiche e testi, uno su tutti Vivere.

Nel 1999 esce il singolo "La fine del millennio", i cui proventi vengono devoluti all'associazione onlus per il recupero dei tossicodipendenti, fondata dai parenti di Massimo Riva. La copertina riprende il Cristo bendato di una immagine di scena tratta dal "teatro delle orge e dei misteri" dell'austriaco Hermann Nitsch.

Nel 2000 si ricompone la collaborazione con Patty Pravo, alla quale l'artista dedica un tributo con il brano scritto per lei Una donna da sognare, titolo anche dell'album, nel quale c'è la firma di Vasco Rossi (che è anche produttore del cd) anche nella delicata Una mattina d'estate, condotta al successo dalla Pravo al Festivalbar di quell'anno. Sempre quell'anno firma come coautore il testo della canzone La tua ragazza sempre, portata al Festival di Sanremo da Irene Grandi, che si piazza al secondo posto.

Il 2001 è l'anno di Stupido hotel e anche del terzo Festivalbar vinto con la canzone Ti prendo e ti porto via.

Nel 2002 esce la prima raccolta pubblicizzata come ufficiale dalla EMI di brani in versione originale e rimasterizzati, Tracks, che contiene al suo interno la cover di Generale di Francesco De Gregori, cantata durante il tour "Rock sotto l'assedio" del 1995 e mai pubblicata prima. All'uscita della raccolta fa seguito il triplo concerto evento tenutosi di nuovo a San Siro nel 2003 e dal quale sarà tratto il DVD Vasco Rossi @ S.Siro 03, non seguita, però, da una traccia audio. La cover di Generale rappresenta una sorta di risposta e ringraziamento alla versione di Vita spericolata incisa da De Gregori nel 1993 e inclusa nel suo album Il bandito e il campione.

Nel 2004 l'album Buoni o cattivi, registrato tra Bologna e Los Angeles, fa registrare il record di vendite di quell'anno e successivamente viene venduto anche negli Stati Uniti. All'album seguirà il "Buoni o Cattivi Tour", articolatosi in due estati e che tocca gran parte degli stadi italiani, bissandoli dove richiesto e facendo registrare il tutto esaurito.

Il 12 maggio 2005 lo IULM di Milano conferisce a Rossi la laurea "honoris causa" in Scienze della comunicazione, un "Pezzo di carta" che Vasco esibisce con emozione e fierezza dedicandolo alla madre e ai suoi studi universitari a suo tempo interrotti. [8]

Il 9 settembre 2005 esce È solo un rock 'n' roll show, doppio DVD, lanciando così il concetto di movieclip, in cui tutte le canzoni di Buoni o cattivi si intrecciano in un lungo videoclip di oltre due ore.

Tre mesi dopo, il 2 dicembre 2005, esce Buoni o cattivi live anthology 04.05, un cofanetto comprensivo di doppio cd e triplo dvd registrato live dai trionfali "Buoni o cattivi tour" del 2004 e del 2005.

Nel 2005 ritorna a Sanremo come ospite per la serata finale, in segno di riconoscenza al festival che gli aveva offerto una vetrina importante nonostante i magri piazzamenti allora riconosciuti, quando la sua carriera era ancora agli albori. Questa volta il pubblico lo accoglie con entusiasmo e Vasco risponde cantando l'introduzione di Vita spericolata, introdotto da Maurizio Solieri alla chitarra, e l'hit del 2004 Un senso. Dopo la performance pronuncia poche parole contro la legge anti-fumo (legge 3/2003) varata dal ministro Sirchia ed esce di scena, sottraendosi all'abituale intervista del conduttore Paolo Bonolis ai suoi ospiti.

Il 17 dicembre 2005 Vasco torna a Zocca, la sua città natale, dove gli amici d'infanzia e tutta la comunità hanno organizzato il tributo in suo onore. Per l'occasione è allestita anche una mostra fotografica.

Vasco Rossi ha sostenuto nella campagna elettorale per le elezioni politiche 2006 la lista della Rosa nel Pugno (concedendo l'utilizzo della canzone Siamo solo noi come colonna sonora dello spot del partito) e ha finanziato la coalizione dell'Unione. È la prima volta che il rocker prende una posizione politica netta; in passato, si era limitato a mostrare simpatia per le lotte abolizioniste di Marco Pannella, acquisendo la tessera del partito dei Radicali e prestando, nei primi anni '80, il suo volto ad alcune campagne antiproibizioniste. Alle elezioni per il Presidente della Repubblica 2006, alla seconda e terza votazione il cantante ottiene in entrambe le occasioni 1 voto.

Sempre nel 2006, Vasco annuncia pubblicamente di non cedere più i diritti delle sue canzoni per gli spot pubblicitari diventate per sua stessa ammissione un errore e per molti dei suoi fan delle emozioni che non considerano giusto commercializzarle in quel sistema. [9].

Il 19 gennaio 2007 esce il singolo Basta poco. Per volontà del cantautore non è venduto in alcun negozio e può essere ascoltato esclusivamente tramite radio oppure scaricato dal web o dal portale di una nota azienda telefonica. Il nuovo singolo fa registrare il record italiano di download legali, oltre centomila a distanza di due giorni dall'uscita del brano.

L'11 maggio 2007 Vasco Rossi pubblica un mini cd, Vasco Extended Play, contenente Basta poco, la versione "original demo" della stessa, il video con i personaggi disegnati da suo figlio Luca e una cover di La compagnia, canzone scritta da Mogol e Carlo Donida, portata al successo da Marisa Sannia nel 1969 e reinterpretata nel 1976 da Lucio Battisti. Una canzone che Vasco sente molto "Sua" e che reinterpreta con forza soprattutto nella parte finale del testo.

Il 23 novembre 2007 esce il DVD [email protected], registrato durante le due date del 27 e 28 giugno del Vasco live Tour 2007 nello stadio romano.

Il 28 marzo 2008 esce Il mondo che vorrei, ventunesimo album del cantautore (diciassettesimo in studio). Il mondo che vorrei è anche il titolo della nuova canzone, lanciata in radio il 14 marzo e in tutti gli oratòri della diocesi di Milano il 16 marzo e da subito al primo posto della classifica digitale Fimi. L'album raccoglie subito un enorme successo di critica e di vendite: il 3 Aprile 2008 viene annunciata sul suo sito ufficiale, la cifra di 400.000 album venduti in soli 2 giorni. Nella canzone Gioca con me, alle chitarre suona Slash, storico chitarrista di fama mondiale dei Guns N' Roses, attualmente impegnato con la band musicale dei Velvet Revolver.

Nell'estate del 2008 si terrà un nuovo tour, il Vasco '08 Live in concert, che si terrà negli stadi delle principali città italiane. In sole 24 ore dall'apertura delle prevendite sono stati venduti 120.000 biglietti, costringendo gli organizzatori ad aggiungere ulteriori date per le tappe di Milano, Roma, Ancona e Salerno. Vasco si esibirà anche all'Heineken Jammin' Festival di Mestre il 21 giugno 2008.

Nel maggio del 2008 è stato nominato cittadino onorario della città di Genova dalla sindaco Vincenzi, in quanto ha omaggiato i genovesi regalando loro quella che è stata la data 0 del Vasco .08 Live in Concert. Inoltre, ha ricevuto a titolo onorifico la tessera che dà libero accesso agli oratòri della diocesi di Genova.

Sommando la partecipazione ai concerti allo Stadio Olimpico di Roma del 29 e 30 maggio e, di nuovo, allo Stadio San Siro di Milano del 6 e 7 giugno, sono più di 300.000 gli spettatori che assistono ai concerti. Oltre alle canzoni del nuovo disco, Vasco regala ai fans brani come T'Immagini e La Noia.

Il 5 luglio 2008, tramite il suo sito ufficiale, Vasco annuncia un ritorno sul palco a settembre, per la seconda parte della tournèe.

Concerti e Tour

* 1980 - Colpa d'Alfredo Tour
* 1981 - Siamo solo noi Tour
* 1982 - Vado al massimo Tour
* 1983 - Bollicine Tour
* 1984 - Blasco! Tour
* 1985 - Cosa succede in città Tour
* 1987 - C'è chi dice no Tour
* 1989 - Il Blasco Tour
* 1990 - 1991 Fronte del palco Tour
* 1993 - Gli spari sopra Tour
* 1995 - Rock sotto l'assedio
* 1996 - Nessun pericolo per te Tour
* 1997 - European Tour
* 1998 - Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola - 1^ edizione Heineken Jammin' Festival
* 1999 - Rewind Tour
* 2001 - Stupido Hotel Tour
* 2003 - Vasco@San Siro '03
* 2004 - 2005 - Buoni o cattivi Tour
* 2007 - Vasco Live 2007
* 2008 - Vasco.08 Live in concert

Premi e riconoscimenti

* Premio Nazionale del Paroliere '82 per la canzone Ogni Volta
* Discoinverno '83.
* Vincitore del Festivalbar '83.
* Miglior cantante a Votalavoce nel 1984.
* Viene votato tra i "Magnifici Sette" sul giornale TV Sorrisi e Canzoni nel 1990
* Telegatto per la miglior tournée nel 1991
* Telegatto per il disco dell'anno (Gli spari sopra) e per la miglior tournée nel 1993
* 10 dischi di platino per l'album Gli spari sopra.
* Telegatto per l'artista dell'anno e per il concerto dell'anno (Rock sotto l'assedio) nel 1995
* Vincitore del Festivalbar '98.
* Targa Tenco per il miglior album nel 1999
* Disco Italiano (Canzoni per me), tour italiano (Imola) e premio della critica al PIM (Premio Italiano della Musica) nel 1999.
* Vincitore del Festivalbar 2001.
* Premio Lunezia in qualità di Poeta del Rock.
* Medaglia d'oro per meriti artistici e ambasciatore di Zocca nel mondo.
* Miglior album, miglior tour e miglior artista italiano ai Grammy Award Italiani.
* Nastro d'argento per Un senso.
* Laurea "honoris causa" in Scienze della Comunicazione conferita il 12/5/2005 dallo Iulm di Milano
* Il DVD È solo un Rock'n'Roll show viene premiato come miglior VideoClip Italiano 2005
* Telegatto di platino per la musica italiana 2006
* Telegatto d'oro personaggio musicale italiano dell'anno 2005
* Telegatto d'oro miglior tour dell'anno 2004-2005
* 8 dischi di platino per l'album "Canzoni per me"
* Cittadino ad Honorem di Genova nel 2008

Discografia

Album
* 1978 - Ma cosa vuoi che sia una canzone (Lotus LOP 12802)
* 1979 - Non siamo mica gli americani (Lotus LOP 12804)
* 1980 - Colpa d'Alfredo (Targa, TAL 1401)
* 1981 - Siamo solo noi (Targa TAL 1404)
* 1982 - Vado al massimo (Carosello, CLN 25095)
* 1983 - Bollicine (Carosello, CLN 25101)
* 1984 - Va bene, va bene così (Carosello, CLN 25105)
* 1985 - Cosa succede in città (Carosello, CLN 25109)
* 1987 - C'è chi dice no (Carosello, CLN 25121)
* 1989 - Liberi liberi (EMI Italiana)
* 1990 - Fronte del palco (EMI Italiana)
* 1991 - Vasco live 10.7.90 San Siro (EMI Italiana)
* 1993 - Gli spari sopra (EMI Italiana)
* 1996 - Nessun pericolo... per te (EMI Italiana)
* 1997 - Rock (BMG Ricordi)
* 1998 - Canzoni per me (EMI Italiana)
* 1999 - Rewind (EMI Italiana)
* 2001 - Stupido hotel (EMI Italiana)
* 2004 - Buoni o cattivi (EMI Italiana)
* 2005 - Buoni o cattivi live anthology 04.05 (EMI Italiana)
* 2008 - Il mondo che vorrei (EMI Italiana)

MiniCD
* 2007 - Vasco Extended Play

Raccolte
* 2002 - Tracks
* 2006 - The Platinum Collection

Vasco e il cinema

Nel corso degli anni alcune sue canzoni sono apparse in numerosi film (alcuni di grande successo):

* Acqua e sapone (1983), Regia di Carlo Verdone.

La colonna sonora è curata dagli Stadio e da Rossi, che collabora alla stesura del testo di "Acqua e sapone", canzone di chiusura del film

* F.F.S.S. cioè che mi hai portato a fare sopra Posillipo se non mi vuoi più bene (1983), Regia di Renzo Arbore.

Nei titoli di coda compare un ringraziamento anche a Vasco Rossi, che interpreta uno degli arabi che cantano insieme allo sceicco Roberto Benigni la canzone Il pillolo (tra gli altri c'è anche Massimo Troisi).

* Ciao mà (1988). Un film di Giandomenico Curi.

Intorno ad un concerto di Vasco Rossi vivono le storie di ragazzi della Roma-bene, delle borgate e di rocchettari "fuori di testa"

* Stasera a casa di Alice (1990). Regia di Carlo Verdone.

Musiche di Vasco Rossi. La colonna sonora non è mai stata pubblicata ma il brano "La fontana di Alice" si trova sul disco degli Stadio "Il canto delle pellicole"

* La Scuola (1995). Regia Daniele Luchetti, con Silvio Orlando e Fabrizio Bentivoglio.

Contiene un remix di "Senza parole"

* Fuochi d'artificio (1997). Regia Leonardo Pieraccioni.

Contiene "Una canzone per te"

* Naja (1998). Regia di Angelo Longoni

Contiene "Un gran bel film", "Gli angeli" e "Benvenuto"

* Due amici (2002). Regia di Spiro Scimone e Francesco Sframeli.

Contiene "Una nuova canzone per lei"

* Le chiavi di casa (2004). Regia di Gianni Amelio.

Contiene "Quanti anni hai" (la canzone è in stretta relazione con la trama del film)

* Non ti muovere (2004), Regia di Sergio Castellitto.

Contiene "Un Senso"

* Il Pirata - Marco Pantani (2006), Regia di Claudio Bonivento

Contiene "Gli Angeli"

* Notte prima degli esami (2006), Regia di Fausto Brizzi

Viene solo citato l'artista

* Scusa ma ti chiamo amore (2008), Regia di Federico Moccia

Contiene "Quanti Anni Hai"

* I Liceali (2008), telefilm Regia di Lucio Pellegrini

Contiene "Gli Angeli" e "Ogni Volta"

Bibliografia
* Massimo Poggini, Vasco Rossi...una vita spericolata, SugarCo Editore, 1985. Riedito nel 2008 come allegato a Max
* Valentina Pigmei, dio Vasco, Editore Arcana, 2003, ISBN 8879663356
* Michele Monina, Vasco la biografia, Rizzoli, 2007

Sito Ufficiale
 
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Zon@ Venerdi
icon8  view post Posted on 21/8/2008, 09:42




Vasco Rossi: a Teramo la data zero del nuovo tour
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Sono partite le prevendite per il concerto di Vasco Rossi a Teramo, data zero del nuovo tour autunnale dell'artista. La prevendita è attiva su www.ticketone.it, nonchè presso il Fly Bar del Centro Commerciale Gran Sasso, a Teramo.

Per informazioni si può anche consultare il sito Internet dell'agenzia che ha organizzato l'evento: www.agenzianew.it. I biglietti costano 50 euro + dp per la tribuna numerata e 34 euro + dp per il prato, la curva sud e la tribuna est.

Per la data zero del Blasco, che si terrà il 5 settembre presso il nuovo stadio della città abruzzese, sono attesi ventimila spettatori. Le prove saranno a porte chiuse per richiesta dello stesso staff di Vasco Rossi e inizieranno il 21 agosto. 400 persone saranno impegnate a montare e smontare un palco di 70 metri di larghezza, nonchè a testare luci e suoni.

Il 12 settembre, da Udine, ci sarà poi la partenza ufficiale. Ricordiamo che Teramo ospiterà la "prova generale" del nuovo tour di Vasco Rossi dopo che, in passato, questo compito è toccato a città come Grado, Genova, Fabriano e Latina. Dal canto suo, Vasco tornerà in Abruzzo a 4 anni dal suo ultimo concerto: tenne infatti a Pescara l'ultima data del tour estivo 2004, prima di aggiungere in calendario il famoso show gratuito di Catanzaro davanti a più di 400.000 persone, che fu anche trasmesso in tv, su Italia 1.
 
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Zon@ Venerdi
view post Posted on 21/8/2008, 18:23




Bari - Vasco Rossi raddoppia a Bari per il suo Live in concert 2008

Dopo i raddoppi di Bologna e Torino, Live Nation Italia ha il piacere di annunciare un secondo concerto anche a Bari.
L’appuntamento all’Arena della Vittoria è per il 26 e 27 settembre: i biglietti per la seconda data a Bari saranno in vendita da giovedì 21 agosto attraverso tutti i canali di vendita.

Questo dunque il calendario aggiornato:

12 settembre UDINE Stadio Friuli
19 e 20 settembre BOLOGNA Stadio Dall’Ara
26 e 27 settembre BARI Arena Della Vittoria
4 e 5 ottobre TORINO Stadio Delle Alpi

ATTENZIONE AI BIGLIETTI CONTRAFFATTI.
SI CONSIGLIA DI ACQUISTARLI SOLO NELLE PREVENDITE AUTORIZZATE.

Finalmente arriva a Bari V A S C O R O S S I !!!

Un aggettivo per definirlo in una parola? Ma naturalmente “spericolato”.
Stargli dietro non è facile, non sta mai fermo un momento e quando è qua vuole essere là, quando è là vuole essere da un’altra parte ancora!

“Il mondo fa schifo, non c’è giustizia, solo rapporti di forza. Ecco perchè i sogni e le illusioni ci consentono di andare avanti. E per andare avanti starei sempre in tour”.
Solo quando è sul palco Vasco sta bene, lì si sente a casa, circondato dalla sua famiglia, la band.

E’ passato soltanto un anno dall’ultimo bagno di folla negli stadi, ma quella era un’altra storia, doveva ancora uscire l’album.

E’ bastato poco, giusto il tempo di un paio di viaggi a Los Angeles per girare un video e ultimare la lavorazione de “Il mondo che vorrei” e, appena pubblicato l’album, è tornato al lavoro, per preparare la scaletta dei concerti ’08, assieme a Guido Elmi.

Un mese di full immersion nelle prove con la band e poi era già partito per Genova, dove giovedì 22 maggio con la data “0”, c’è stata l’anteprima, per un ristretto pubblico, del tour, partito all’insegna del sold out e dei raddoppi .

Pronto per ricominciare il viaggio e approdare all’Arena della Vittoria di Bari con uno straordinario doppio appuntamento : venerdì 26 e sabato 27 settembre ore 21:30.


E’ uno spettacolo potente, molto “maschio”, decisamente rock.
Di rock duro, vero e rigoroso come il suo ultimo album. Vasco dal palco trasmette una rabbia e una forza incredibili, da vero animale della scena.
Trascinato anche da una band ai massimi livelli di energia e affiatamento: si divertono davvero sul palco si percepisce, e quella vitalità arriva dritta alla folla oceanica dei suoi concerti.

Gli ingredienti che fanno di ogni concerto di Vasco un’esperienza straordinaria ed irripetibile sono tantissimi, ma qualcosa contribuisce in modo particolare.

Parte “Qui si fa la storia” e fin dalle prime battute si percepisce che non dà un attimo di tregua, è godimento puro e fiato sospeso dal primo all’ultimo brano.
Per oltre 2 ore e mezza. Tanto dura la scaletta che si compone di più di 30 brani, tenendo conto che ci sono due medley, il primo dei quali è una sorpresa esclusivamente riservata ai fans che ne saranno felici.

L’anima e il ritmo della scaletta sono dettati dalle nuove canzoni, che ci sono tutte, o quasi (mancano solamente “Non vivo senza te” e “Ho bisogno di te”).

Tutte sono collegate tra loro dai temi che più spesso ricorrono nelle sue canzoni: contro l’ipocrisia, l’intolleranza, i limiti alle libertà individuali, l’indifferenza.

Torna tutto: non è un caso che siano stati scelti brani come “T’immagini” e “La Noia” particolarmente attinenti a “Il mondo che vorrei” con la differenza che oggi l’ironia della prima si è trasformata in disincanto.
Senza peraltro significare rinuncia al sogno di una “Vita spericolata” che qui Vasco canta in versione acustica, pianoforte e voce.

Sono di grande attualità in questa “società così nobile e così antica” canzoni come “Non appari mai”, “L’uomo che hai qui di fronte” e “Gli spari sopra”, che dimostrano la continuità e la coerenza dell’artista.

Come sempre la scaletta prevede brani di grande intensità come “Un senso” e “Sally” e momenti di puro divertimento, tra sesso e rock’n roll, con canzoni come “Gioca con me”, ultimo singolo per le radio, che abbiamo iniziato ad amare dal 23 maggio.


Il palco è definibile “Un mostro di ferro vero”.

Infatti, il palco su cui si muove Vasco è maestoso, ricco di effetti spettacolari.

Ideato dallo studio Gio Forma, è largo 70 metri, profondo 22 metri, alto 25 metri (per un totale di 903 metri quadri di piano calpestabile). Le sue principali caratteristiche sono:

- Il fondale semicircolare che si sviluppa per 42 mt., composto da circa 1000 specchi convessi che riflettono tutto quello che c’è intorno.

- 2 megaschermi ad altissima definizione di tecnologia MiStrip (barre led luminose) di 9 mt x 14 che rimandano le immagini dal palco

- 1 gigantesco anello ellittico centrale sospeso in aria, composto da 300 barre MiStrip luminose per effetti ed immagini dall’alto

- 2 passerelle semicircolari laterali, lunghe 20 metri che entrano fra il pubblico, come per un abbraccio, facendolo sentire sul palco.


Il tocco di magia finale sarà dato dal gioco di luci, studiate dal light design Giovanni Pinna.



Questa LA COMBRICCOLA DEL BLASCO, “la migliore del mondo”:


- Stef BURNS chitarra

Il virtuoso chitarrista californiano fa il suo esordio con Vasco nel 1995, in occasione del concerto-evento “Rock sotto l’assedio”. Da allora affianca il rocker anche nelle produzione in studio.

- Maurizio SOLIERI, chitarra

È il “bellissimo abbronzatissimo” amico e chitarrista di Vasco fin dai tempi di Punto Radio. Il vero e proprio alter ego strumentale del rocker di Zocca, al cui fianco ha composto molte delle sue canzoni più celebri.

- Claudio GOLINELLI, basso

Con Vasco dal 1984, “il gallo” è uno ei suoi amici più fedeli oltre che bassista di straordinaria efficacia. Celebre la gag tra il Blasco e Golinelli durante le esecuzioni di Bollicine, immortalata nell’ultimo Live Anthology 04-05.

- Matt LAUG, batteria

È stata la new entry del 2007 e Vasco ha deciso di chiamarlo anche quest’anno. Americano originario della Florida, vanta numerose collaborazioni con celebri musicisti, tra cui Alanis Morisette.

- Alberto ROCCHETTI, pianoforte

“Il lupo maremmano ha perso il pelo ma non il vizio” disse una volta Diego, amico d’infanzia di Vasco e presentatore della band. Quel che è certo è che Rocchetti non perde il vizio di rimanere al fianco di Vasco, con cui collabora dal tour Liberi Liberi, dal 1989.

- Frank NEMOLA, tastiere e tromba

“L’uomo che tromba” è parte della combriccola del Blasco dal concerto di Imola del 1998. Centotrentamila persone non sono male per un esordio.

- Andrea INNESTO, sax e cori

È il 1985 quando “Cucchia” entra nella band di Vasco. Il tour è quello di Cosa succede in città, il primo nei palazzetti e nelle arene, al termine del quale il Blasco e la sua band verranno acclamati come rockstar.

- Clara MORONI, cori

“La più amata, la più desiderata” delle vocalist italiane si è unita alla band di Vasco nel 1996, all’epoca del tour di Nessun pericol... per te. Da allora, sempre presente, per la gioia del Blasco e di tutti gli uomini della Combriccola.

Dopo 30 anni di carriera e qualunque traguardo raggiunto, in molti cercano ancora di capire il segreto di Vasco. Dal canto suo, il Blasco non può che rispondere in modo profondo ed allo stesso tempo disarmante per semplicità: “io nella musica sono onesto e sincero, dico cose che altrimenti non direi neanche all’amico più fidato.”

Non ci resta che aspettare settembre per ascoltarlo dal Palco!

Per i due appuntamenti del 26 e 27 settembre a Bari – Arena della Vittoria i biglietti sono già disponibili in prevendita nei circuiti autorizzati: ticket one, booking show, lottomatica, unicredit.

Questi i prezzi, comprensivi dei diritti di prevendita:

Tribuna numerata € 46,00
Prato posto unico in piedi € 39,10
Gradinata non numerata € 36,80

Orario concerto: 21:30

Orario apertura cancelli: 16:00
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Zon@ Venerdi
view post Posted on 26/8/2008, 09:20




Vasco on the road

Al tramonto Los Angeles sembra più bella. Mentre gli ultimi raggi di sole lasciano il posto alle luci dei neon, risaliamo La Brea Avenue a bordo di un Suv. È un po’ come se stessimo girando una scena di Fast and furious: Vasco siede sbracato di fianco all’autista, accende una sigaretta dietro l’altra e non indossa le cinture di sicurezza. Da sempre ha qualche difficoltà a convivere con le regole. O meglio, sogna un mondo che non ha bisogno di regole perché è già “perfetto”. Ecco il punto: i sogni come antidoto alla realtà. È il tema dominante de Il mondo che vorrei, il suo nuovo album

Quando il crepuscolo avvolge la città, decide che è giunto il momento di farmi ascoltare le nuove canzoni. Già la prima strofa è un uppercut: “Ed è proprio quello che non si potrebbe che vorrei / Ed è sempre quello che non si farebbe che farei”.
Mentre svoltiamo su Hollywood Boulevard, Vasco inizia a cantare. Essere lì ad ascoltarlo è un grande privilegio: anche se siamo soltanto in sei, lo fa come se davanti avesse un pubblico vero. “Adesso che sono arrivato fin qui grazie ai miei sogni / che cosa me ne faccio della realtà... / Adesso che non c’è più Topo Gigio / che cosa me ne frega della Svizzera”. Questa discrasia tra sogno e realtà pare ossessionarlo e, infatti, a un certo punto butta là un pensiero che nasce da una lunga meditazione: «È la realtà che mi ha un po’ deluso, non la vita». Il giorno dopo gli chiedo di approfondire l’argomento, e lui non si tira indietro: «In effetti alcuni giorni è più bello sognare che vivere. La realtà vista senza il filtro dell’immaginazione spesso è davvero brutta. Io sono stato molto fortunato. Ho avuto una vita straordinaria, spericolata nel senso più autentico del termine. Tutto è successo per gradi e tutto è accaduto al momento giusto. Questo mi ha permesso sia di godermi l’attimo sia di arrivare preparato alla fase successiva».
A venire in America per incidere i dischi ha iniziato nel 1992 con Gli spari sopra. Dietro questa scelta ci sono motivi professionali (ad esempio una selezione più vasta di studi di registrazione e di musicisti) ma anche umani: in Italia vive come un recluso, qui fa jogging, va al supermercato e alle cinque prende il tè. La riprova di quanto sia importante per lui questa full immersion nella “normalità” l’abbiamo una sera davanti a Katsuya, il ristorante più cool del momento: tra i commensali ci sono Johnny Depp, Macy Gray, il cantante dei Black Crowes e altre star hollywoodiane. L’ingresso è presidiato da un nugolo di paparazzi. Quando usciamo non se lo filano proprio. E lui, divertito, rimane per qualche minuto lì in disparte a godersi la scena dei fotografi che accecano coi flash una vecchietta che nessuno sa dirci chi sia.
«Mi piace venire a Los Angeles uno o due mesi all’anno. Mi rigenera. Il successo e l’affetto della gente mi gratificano moltissimo, ma la celebrità mi soffoca. Quando vedo attorno a me tutto questo entusiasmo un po’ mi imbarazzo. Poi mi adeguo all’immagine che i fan hanno di me e cerco di essere all’altezza. Ma mi sento sempre un po’ inadeguato».
 
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Zon@ Venerdi
icon8  view post Posted on 26/8/2008, 10:03




Intervista a Vasco Rossi


Sembri uno sicuro di sé, in realtà sei un timido.
«Vero, ho dovuto sforzarmi parecchio. Ho dovuto violentarmi. In passato mi ubriacavo già dal giorno prima per trovare il coraggio di affrontare il pubblico. Poi ho capito che avevo più paura del fantasma della realtà che della realtà stessa. Oggi cerco in tutti i modi di distrarmi e di non pensarci fino a quando salgo sul palco. A quel punto, dopo un primo momento di puro panico, la concentrazione e la musica prendono il sopravvento e non ho più il tempo di pensare. Ho una teoria sulla timidezza. Penso sia una forma di egocentrismo che ti fa bruciare il 70 per cento delle energie per niente. È quasi una malattia. Da ragazzo non volevo entrare al cinema con la luce accesa, un amico mi diceva: “Ma chi pensi di essere, non sei mica al centro dell’universo, la gente ha ben altro a cui pensare”».
Una volta hai detto che a 12 anni eri convinto che il mondo fosse nato con te, non prima.
«Quando studiavo storia a scuola non la distinguevo molto dalle favole. Oggi mi piace leggere libri di storia e di filosofia. Aiutano a dare una collocazione più sensata alla propria esistenza. Crescendo si impara».
Hai raccontato anche di aver sofferto molto per amore. Dobbiamo crederci?
«Be’, fino a un certo punto sono stato anch’io un uomo comune. La prima delusione l’ho avuta a sei anni: lei mi lasciò per un villeggiante che arrivava da Bologna. Poi ce ne sono state altre, ma la più scottante è arrivata a vent’anni: quella storia mi annientò, così per parecchio tempo ho preferito avere solo rapporti che non andassero oltre l’atto sessuale».
Da vent’anni, invece, vivi con Laura, madre di uno dei tuoi tre figli. Perché non l’hai mai sposata?
«Perché le complicazioni burocratiche mi spaventano. Ma il nostro legame è più sincero così: ogni giorno ci confermiamo il patto che ci unisce. Luca è molto importante nel nostro progetto e considero Laura a tutti gli effetti mia moglie».
Da ragazzino chi erano i tuoi idoli?
«Little Tony e Gianni Morandi. Nei concorsi cantavo Riderà e In ginocchio da te. Per noi italiani Little Tony era l’equivalente di Elvis Presley. Io Presley l’ho scoperto dopo. E ai tempi dell’università a Bologna ho iniziato ad ascoltare i Genesis, i Pink Floyd, i King Crimson. Gli unici che conoscevo già da ragazzino erano i Rolling Stones, perché un mio amico aveva i loro dischi».
Rimpiangi quei tempi?
«No, ma li ricordo con grande affetto. Ero povero, avevo un vestito per la domenica, uno per gli altri giorni e un solo paio di scarpe. Stavamo bene, anche se avevamo poco. E questo forse non è un male».
Comunque, con o senza scarpe, direi che di strada ne hai fatta.
«Io sono l’incarnazione della favola di Cenerentola. Fino a 20 anni non sognavo i lussi, perché non sapevo nemmeno che esistessero. Poi ha iniziato a piovere sul bagnato. Il bello è che tutto quel che ho l’ho ottenuto facendo esattamente quello che mi piaceva. Ogni giorno ringrazio il cielo e la chitarra. Però la mia vita interiore non è cambiata affatto, direi che la malinconia è la mia condizione naturale e molto spesso cado in profonde depressioni».
Una volta ti rivolgevi a una “generazione di sconvolti che non ha più santi né eroi”. E oggi?

«In realtà molte canzoni le scrivo rivolgendomi a me stesso, come se fossi l’ascoltatore immaginario perfetto. Racconto cose che non direi nemmeno alla mia donna. E a volte è proprio grazie alle canzoni che capisco la realtà che sto vivendo. Quel brano in particolare parla di una fase che prima o poi tutti i ragazzi vivono: la ribellione verso il mondo degli adulti».
È per questo che a un certo punto dal vivo lo hai trasformato in “siete solo voi”?
«È un gioco che faccio dal palco: mi trasformo nel fratello maggiore o nel genitore e grido loro “siete solo voi!”, anche perché io ormai… Mi rendo conto di essere cresciuto, di essere andato avanti. Adesso non vedo più tutto bianco o nero, ho scoperto che esistono le sfumature».
Quando hai fatto questa scoperta?
«Abbastanza tardi, forse perché per parecchio tempo ho vissuto ai margini della realtà. Prima andavo avanti a testa bassa, mi interessava soltanto scrivere canzoni e cantarle su un palco. Avevo sempre la chitarra con me. A un certo punto mi sono reso conto che il successo era arrivato ma mi mancava qualcosa di reale, direi di fisico. Ero in crisi marcia, al risveglio ero sempre depresso, scoppiavo a piangere senza sapere perché. Così ho iniziato a permettermi, diciamo così, dei lussi per una rockstar: ad esempio costruire una famiglia. Adesso, se piango, almeno so perché...» (ride).
Un tradimento?
«Macché! La vera trasgressione è fare una famiglia e mettere al mondo dei figli. Ci vuole impegno e coraggio, soprattutto per le donne. Non è affatto facile ma dà “un senso” a tutto. In fin dei conti siamo in questo mondo per fare dei figli. Quando ne hai uno, improvvisamente non sei più tu il figlio ma diventi padre, l’ottica cambia completamente e cominci a vedere le cose in modo diverso. Ti rendi conto dei problemi degli altri, capisci che non sei al centro dell’universo. L’obiettivo principale diventa garantire a quell’essere che hai generato almeno vent’anni di serenità».
Cosa insegni ai tuoi figli?
«Cerco di insegnargli a non fare gli errori che ho fatto io. Ovvio che le parole servono fino a un certo punto, ma possono limitare i danni. Ad esempio spiego che quando si attraversa la strada bisogna fare attenzione alle automobili che passano, che non bisogna infilarsi una forchetta negli occhi. Gli spiego anche che tutte le droghe fanno male, ma alcune sono più dannose di altre: l’eroina ad esempio non bisogna assolutamente nemmeno provarla! È letale, basta una volta o due e non riesci più a uscirne. In cinque o dieci anni sei morto. Con le altre, coca e pasticche, bisogna stare molto attenti. Meglio non prenderle e imparare a divertirsi senza, anche perché prima o poi bisogna farlo per forza. Magari gli dico pure che le canne fanno meno male dell’alcol… però si rischia la galera!».
C’è un errore che ti ha fatto male in modo particolare?
«Tutti gli errori mi hanno fatto male. Ma se non li fai non puoi mica imparare. Comunque rifarei tutto, anche se l’ideale sarebbe imparare senza bisogno di sbagliare. Ma temo che sia impossibile».
Sbaglio se dico che fino a un certo punto hai studiato da rockstar, poi sei diventato un artista?
«Può essere. Ma riprendendo il discorso sulle sfumature, vorrei dire che se nella vita reale sono necessarie, nell’espressione artistica non sempre è così. Nella mia esiste solo il bianco o il nero. Uso un linguaggio esagerato perché voglio provocare. Io sono un testimone della vita e dei nostri tempi: ascoltare le mie canzoni non è “pericoloso” ma può aiutare a capire. Vedere che tante persone hanno i miei stessi problemi è stata una scoperta inebriante. In fin dei conti io non faccio altro che esprimere le ansie, le rabbie, le nevrosi della gente normale».
Tra libertà e uguaglianza cosa scegli?
«La libertà, perché se non si è liberi non si può neanche essere uguali. Del resto la prima a far discriminazioni è la natura: chi nasce bello avrà opportunità diverse da chi nasce brutto. Tante leggi della natura non mi piacciono. Perché un pesce grosso deve mangiare quello piccolo? Perché, per sopravvivere, una vita si deve cibare dell’altra? Perché il leone deve mangiare la gazzella? Non sarebbe stato meglio che mangiasse l’erba? E che dire dell’uomo, che per sfamare il suo ego vuole il potere e spesso lo esercita facendo del male agli altri? La furbizia e la disonestà sembrano pagare sempre di più rispetto alla sincerità e all’onestà. Il regno animale di cui facciamo parte è crudele e violento e l’umanità deve fare ancora molta strada per affrancarsene».
Beppe Grillo e altri hanno fatto diventare attuale il tema dell’antipolitica. Ma tu questi argomenti li affrontavi già nel 1996 con Stupendo.
«Quella canzone era un grido disperato di delusione nei confronti di certe persone. Stupendo parla di chi, come noi negli anni Settanta, si era illuso di portare l’immaginazione al potere. Poi molti si sono omologati, si sono accontentati. Oggi sembra un circo. Ci sono un sacco di pagliacci travestiti da politici, c’è troppa gente che parla ma non si assume responsabilità di quello che dice, né paga per le cazzate che fa».
È peggio l’ignoranza o l’intolleranza?
«L’intolleranza nasce dall’ignoranza. Se ti sforzi un po’ per non essere ignorante, capisci anche che devi essere tollerante. Siamo tutti nati su questo pianeta e siamo tutti diversi, quindi la tolleranza è indispensabile. Non è certo una colpa, ma non si può essere orgogliosi di essere ignoranti, anche se c’è addirittura chi ne fa una bandiera o un partito».
Nelle cose che fai conta di più il cuore o il cervello?
«Ci vogliono tutti e due. Anche la realtà di questo universo è sempre una questione di equilibrio tra due fattori opposti: polo positivo e polo negativo, espansione e forza di gravità. L’ho scritto anche in una canzone: è tutto un equilibrio sopra la follia. E io sono sempre in bilico»
 
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