Confesso: il noir mi ha sempre affascinato: dalla letteratura, al cinema, alla musica.
Mi trovo dunque a parlare di uno dei gruppi più interessanti del panorama musicale italiano degli ultimi anni: i Baustelle. Toscani, di vicino Montepulciano (SI), hanno all'attivo 3 monumentali album; "Sussidiario illustrato della giovinezza" (2000), "La moda del lento" (2003) e "La malavita" (2005).
Passione per i suoni very eighties, cura particolare dei testi e uno stile inconfondibile sono gli elemenmti che hanno portato alla ribalta questo gruppo. L'ultimo album è qualcosa di meraviglioso, tra storie di degrado sociale ("Sergio"), cronaca cittadina ("I provinciali"), cronaca nera ("Revolver"), storie di disagio giovanile ("La guerra è finita" e "A vita bassa").
Musica e testi che disegnano un quadro cupo, nero; nero quasi come Joe, il corvo di uno dei brani dell'album, ma che alla fine, lascia uno spiraglio alla speranza magnificamente dipinto dalla struggente "Cuore di tenebra".
Il futuro della musica italiana è anche nelle mani di questi 4 ragazzi senesi, che confessano con stupefacente semplicità che "l'erba ti fa male se la fumi senza stile".....
Come dar loro torto?