| Luca Barbarossa: 'Il mio nuovo album controtendenza'
Sarà nei negozi da venerdì, 25 aprile, “Via delle storie infinite”, il nuovo album di Luca Barbarossa.
Dodici canzoni che hanno come filo conduttore “l’essere umano, l’osservazione di ciò che siamo diventati e di quello che vorremmo essere”, come ha spiegato il cantautore romano.
Nella stesura di ogni testo si parte da un punto di vista personale dell’artista, perché “non posso sganciarmi completamente da me, anche quando non parlo di esperienze autobiografiche”, per toccare argomenti quali l’amore (raccontato nei suoi diversi aspetti), i ricordi, la spiritualità e tutto ciò che ruota attorno all’individuo.
Il brano “Dio non è”, ad esempio, è una riflessione su come la vera spiritualità non si possa trovare nelle guerre sante (o in qualsiasi altra forma di ingiustizia), nel mondo patinato della televisione o nei ritmi frenetici della quotidianità.
“Più che di spiritualità, ho voluto parlare della sua assenza. La strumentalizzazione delle religioni e del concetto di fede porta verso un allontanamento dalla vera spiritualità, che dovrebbe essere vissuta in modo intimo e individuale. Quello di Dio utilizzato come invito alla guerra è un argomento molto attuale, purtroppo”, ha raccontato Barbarossa.
Forse è proprio questo il motivo che ha spinto l’artista a scrivere “Cose e rose”, una canzone che racconta la bellezza dei piccoli gesti, la felicità che si nasconde nelle cose semplici e invita a godere di ciò che ci circonda.
L’album è costellato di riferimenti al tema dell’amore: da “Se fa paura l’amore” a “Un altro giorno”, in cui Luca racconta di come è difficile rimettersi in piedi dopo un abbandono, fino a “Greta”.
In questa canzone l’artista fotografa un amore delicato tra una giovane ragazza e un uomo maturo: una relazione destinata a non andare mai oltre il sogno, forse, in cui Greta incarna la purezza, l’assenza di peccato.
Questa pubblicazione segna anche l’inizio di una nuova collaborazione, quella tra Barbarossa e il Maestro Adriano Pennino.
“L’ho conosciuto tempo fa, mentre Niccolò Fabi lavorava a ‘La cura del tempo’, uno dei dischi più belli usciti in Italia negli ultimi anni. Mentre seguivo la realizzazione dell’album, pensavo che Pennino stesse facendo un ottimo lavoro e sapevo che non era nuovo alle belle produzioni; da Gino Paoli a Giorgia, ha sempre dimostrato di essere un bravo musicista”, ha dichiarato Barbarossa, che ha poi proseguito: “In lui ho scoperto anche una persona di grande umanità, in sintonia con me e la mia musica, e questo è davvero importante per poter lavorare insieme in questo campo”.
Per realizzare questo lavoro, il cantautore ha scelto di tornare a suonare dal vivo il più possibile anche in studio: “Non volevo sonorità da computer, ma strumenti veri. La struttura del disco è fatta sempre con tre o quattro strumenti registrati contemporaneamente e il brano ‘Se fa paura l’amore’ è completamente live, con me alla chitarra, Agostino Marangolo alla batteria, Gigi De Rienzo al basso, Mario Schilirò alla chitarra elettrica e Pennino alle tastiere”.
Alla domanda sul perché abbia deciso di non includere un duetto con un ospite nell’album, scherza dicendo che “è per andare controtendenza, ormai lo fanno tutti. E non c’è neppure una cover”.
A partire dal 29 aprile, Barbarossa sarà in giro per l’Italia con il suo “Tour delle storie infinite”, che avrà inizio da Roma e passerà per Firenze, Milano, Belluno, Torino e Napoli nel corso del mese di maggio.
“Solo chitarra e voce”, ha aggiunto l’artista, “e con me ci sarà un giornalista o uno speaker diverso ad ogni tappa, con il quale parlerò durante il concerto. Il 14 maggio, a Milano, salirà sul palco anche Enrico Ruggeri”.
Una volta terminato il tour, Barbarossa ripartirà per una serie di concerti con i Col-plaid, una band con la quale suona da tempo.
FONTE rOCKOL
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