LOU DALFIN

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Greenland85
view post Posted on 28/7/2009, 21:45




LOU DALFIN

I Lou Dalfin sono un gruppo musicale italiano di folk rock nato nel 1982 al fine di rivisitare la musica tradizionale occitana.

Storia
Il gruppo fu fondato da Sergio Berardo a Caraglio, sua città di residenza, nel 1982. Inizialmente, si trattava di un gruppo di musica folk, che riprendeva canti e musiche tradizionali occitane per riproporle con strumenti anch'essi tradizionali (acustici). Questa formazione pubblica due album, En franso i ero de grando guero nel 1982 e L'aze d'alegre nel 1984. Nel 1985 il gruppo si scioglie, ed i suoi componenti si impegnano in altri progetti.

Nel 1990 Sergio Berardo riforma il gruppo, sempre con base a Caraglio, con però una nuova impostazione: recuperare sì la musica tradizionale, ma rielaborarla e contaminarla con la musica moderna, in particolare rock, jazz, reggae. Agli antichi strumenti acustici (ghironda, fisarmonica, etc.) si affiancano così gli strumenti tipici della rock band (chitarra elettrica, basso elettrico, batteria, etc.).

Il gruppo inizia l'attività con concerti nelle vallate occitane, ma l'area di attività ben presto si espande, e da metà anni '90 il gruppo inizia a partecipare a manifestazioni musicali a livello nazionale ed internazionale (ad esempio: Mercat de musica viva di Vic (Barcellona, Catalogna) nel 1993, Arezzo Wave nel 1994, Printemps De Bourges di Cher in Francia nel 1995). Nel 1992 viene pubblicato il primo album della nuova formazione, W Jan d' l'Eiretto; l'album successivo, Gibous, Bagase e Bandì, esce nel 1995, è prodotto da Madaski e viene distribuito da una major (Sony Music).

Nel 1997 viene rilasciato un album live, Radio Occitania Libre, insieme al gruppo basco Sustraia registrato in parte durante il Salone della Musica di Torino del 1996 ed in parte negli studi della radio svizzera italiana. Il disco successivo, Lo viatge, esce nel 1998. Nel 2001 il gruppo rilascia La flor de Lo Dalfin, disco registrato in presa diretta che alterna brani nuovi a reinterpretazioni di vecchi brani.

Nel 2004 esce L'òste del Diau, cui segue una tournée estiva in Italia e Francia che porta il gruppo ad esibirsi anche davanti alle telecamere della RAI. Sempre nel 2004, Lou Dalfin vincono il Premio Tenco per il miglior album in dialetto.

Nel 2005 esce il DVD Al Temps de Fèsta en Occitania, che contiene la registrazione completa di un concerto ed una serie di documentari inediti sulla cultura occitana. Nello stesso anno Lou Dalfin partecipano al progetto Seguendo Virgilio - dentro e fuori il Quartetto Cetra, omaggio a Virgilio Savona del Quartetto Cetra, album in cui vari artisti rivisitano alcuni brani di Savona. Il gruppo partecipa con il brano Evviva la belota, versione occitana di Evviva lo scopone.

Sempre nel 2005 collaborano alla realizzazione del film "Il vento fa il suo giro". Una delle scene del film è ambientata durante un loro concerto; il brano che suonano è Sitors, tratto dall'album L'òste del Diau.

Un'altra tournée internazionale ha luogo nel 2006, quando il gruppo suona in festival di tutta Europa.

Il 18 maggio 2007 esce l'album I Virasolelhs, con cui il gruppo festeggia i 25 anni di attività.

Il 23 gennaio 2009 esce l'album Remescla, che contiene brani degli ultimi due album in studio rimixati dai Feel Good Productions e da altri DJ della scena internazionale.

Discografia completa:

I fase
1982: En franso i ero de grando guero (esaurito e recentemente riedito in cassetta);
1984: L'aze d'alegre.
II fase
1992: W Jan d' l'eiretto, Ed. Ousitanio Vivo;
1995: Gibous, Bagase e Bandí, Ed. Baracca e Burattini/Sony;
1997: Radio Ousitania libra live con il gruppo basco Sustraia, Ed. Baracca e Burattini/Sony;
1998: Lo viatge, Ed. Noys;
2001: La flor de lo dalfin, UPRFolkRock/Peones edizioni musicali;
2003: Sem encar ici - singolo registrato e mixato da Madaski e M. Tavella e mai distribuito nei negozi;
2004: L’òste dal Diau, Ed. Tarantanius, distribuzione Venus. Targa Tenco 2004 per il miglior album in dialetto dell’anno.
2005: Al temps de festa en Occitania, Ed. Aditi Image/Felmay, DVD video con la registrazione del concerto tenuto a Torino presso il locale Hiroshima Mon Amour l'11 maggio 2004 e due documentari su strumenti e cultura occitana.
2007: I Virasolelhs, Ed. Musicalista.
2009: Remescla, Ed. Musicalista/Green Queen Music/Self.

 
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lillipuziano
view post Posted on 8/1/2012, 18:04




LOU DALFIN
In tutti i negozi di dischi, dal 15 novembre 2011, il nuovo disco
CAVALIER FAIDIT

Dopo il premio Tenco ricevuto nel 2004 per l’album “L’Oste Del Diau” e lo storico traguardo dei 25 anni di attività, suggellato dall’uscita de “I Virasolelhs” nel 2007, i Lou Dalfin non si sono certo accomodati. Anzi. Il loro entusiasmo, estro creativo e senso di responsabilità verso la cultura occitana che fin dalle origini vivono e diffondono li ha portati alla creazione, oltre ai numerosi corsi di ghironda, organetto e violino frequentatissimi dai ragazzi di tutte le età delle valli occitane di un’Associazione culturale che permette loro di restare indipendenti, senza doversi sottomettere alle regole selvagge della promozione radiotelevisiva.

Da questo e dalla voglia di confermarsi moderni trovatori, filibustieri ambulanti, ma allo stesso tempo poeti-musicisti che partecipano attivamente ai dibattiti sociali, politici e religiosi del proprio tempo, nasce il nuovo album, CAVALIER FADIT, ossia “cavaliere proscritto”, allontanato dalla propria patria, in qualche modo punito per le proprie credenze e azioni.
Per la prima volta l’album di Berardo e soci ha un fil rouge che lega tutti i brani, che, secondo la migliore tradizione dei cantori delle valli da cui il gruppo proviene e trae ispirazione, sono novelle in musica, raccontano di mondi vicini e lontani nello spazio e nel tempo, esprimendo consapevolezza delle proprie radici e apertura al mondo. La suggestiva copertina dell’album, che ne anticipa le tematiche, è dell’illustratore Luca Enoch.
L’urgenza, oggi come al debutto della loro carriera, è quella di impossessarsi del mezzo di comunicazione per eccellenza: la musica, la canzone, le storie da raccontare, il rapporto diretto con la gente; e come gli antichi trovatori furono ambasciatori della cultura occitana, i Lou Dalfin hanno la missione di far conoscere al mondo le storie, la lingua e la musica della Terra D’Oc, e in questo loro ultimo lavoro naturalmente non si smentiscono.
Un brano paradigmatico è Rota d’amont, La strada di su, il cui testo sembra a tratti evocare il momento esatto in cui durante i concerti Sergio imbraccia la ghironda e si prepara a suonare, il tempo sembra fermarsi, il pubblico ammutolisce e si percepisce un’emozione che accomuna tutti, e che diventa ancora più surreale se ci si sofferma ad osservare la rara eterogeneità delle persone che lo compongono.

Il pubblico di tutte le età, abituato a vivere in prima persona i concerti ballando ai ritmi mai scontati dei Lou Dalfin, non rimarrà deluso nemmeno questa volta, perché come di consuetudine le canzoni (tutte tranne una) sono danze. Anche la formazione è quella storica, di grandi musicisti e polistrumentisti quali Sergio Berardo (fondatore del gruppo, voce, ghironda, organetto, flauti), Ricky Serra (batteria), Dino Tron (fisarmonica, organetto, cornamusa), Enrico Gosmar (chitarra), Daniele Giordano (basso), Mario Poletti (mandolino, bouzouki, banjo), Diego Vasserot (tromba), Chiara Cesano (violino).

Ma il disco vanta anche collaborazioni importanti con artisti italiani e internazionali, a creare a livello musicale una straordinaria varietà di atmosfere, quasi che la ghironda di Berardo incontrando ospiti e storie possa generare di volta in volta un universo sonoro originale e intenso: Bunna, degli Africa Unite, Roy Paci, Moussu T dei Massilia Sound System, Vicio, bassista dei Subsonica, le Yavanna, a conferma dell’importanza che i Lou Dalfin hanno anche nel panorama europeo della world Music, dove sono sempre fra i più apprezzati protagonisti dei più importanti festival europei. Indimenticabile, proprio nell’estate del 2011, il concerto finale all’Estivada di Rodez, il più grande festival occitano d’Europa, davanti a 15.000 persone in festa.

I Lou Dalfin avrebbero potuto festeggiare in modo migliore i loro 30 anni?

Il disco è una produzione Musicalista ed è distribuito Self

fonte: http://www.loudalfin.it/index.php?option=c...d=102&Itemid=16
 
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