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frAgileNota
view post Posted on 30/8/2010, 23:24





STEFANO VERGANI
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Chi produce poco produce meglio, si dice spesso, almeno in campo musicale. Dal 2005 al 2009 solo due album, evidentemente sudati, ma sudati bene. In attesa del terzo, previsto per il 2010, i ragazzi dell’Orchestrina Acapulco sono da inseguire in giro per la Lombardia, al seguito dei loro numerosi concerti sparsi. Venerdi 30 ottobre fanno scalo a Seriate, alla libreria Terzo Mondo alle 21. Sembrano una nave pirata impegnata in un viaggio che a volte è onirico, a volte rocambolesco, sempre autoironico con un sottofondo di malinconia, tra pianoforte, tromba, contrabbasso e chitarre più o meno ruvide e distorte. Il capitano della nave è Stefano Vergani, che di personalità ne vende parecchia, nonostante i suoi 27 anni.
Il cantautore milanese (Premio Tenco 2004 come artista emergente), gioca molto su una voce profonda e graffiante che in alcuni frangenti sconta la lezione di Ivano Fossati, unita allo stile di Vinicio Capossela, ma che alla fine di una esibizione di oltre un’ora e mezza non perde un colpo e viaggia da sola, sostenuta da testi che uniscono l’impegno e l’esistenzialismo all’allegria, senza una caduta nel banale. E quando si annoia lui, ecco partire una bizzarra cover di Massimo Ranieri riarrangiata alla Vergani, o uno scherzo in rima nato per caso due ore prima dietro le quinte.

Stefano Vergani si confessa in occasione del concerto all’Amigdala di Trezzo D’Adda di domenica 25 ottobre.
Stefano, come ami definirti?
Un piccolo cantautore
E il fantasma di Fossati?
Siamo sempre stati assillati da questa cosa, non ci interessa. Questa è la voce mia. Ce la teniamo, giusto?
I tuoi testi sembrano spesso usciti da sceneggiature musicali. C’è molto di autobiografico nelle tue composizioni? Pensiamo a ‘Pesci e poltrone’ ...
Sì, qualcosa, sono tagli di immagini, dal dettaglio si sviluppa una storia più grande, a volte, dipende.
Ci presenti la tua Orchestrina Acapulco?
Il maestro Felice Cosmo al pianoforte, il chitarrista Luca Butturini, al contrabbasso Ivan Lo Giusto, Stefano Iascone alla tromba, alla batteria Frank Monopoli. E quello che suona la sega stasera è impegnato e non è potuto venire. Sono tutti in via di emancipazione. A Seriate saremo in 3: chitarra voce e pianoforte.
Vincere il premio Tenco incide sulla carriera di un cantautore?
Guardami, secondo te ha inciso? Direi di no, siamo ancora qui per locali, con tanti complimenti. E’ tutto molto bello, è una bella soddisfazione, ti danno un premio, tu sei giovane e sei contento, prendi il premio, vai a festeggiare con gli amici e speri di vincerne presto un altro.
C’è anche un bel video su myspace… questo ‘Pesci e poltrone’. Come è nata l’idea?
E’ opera del nostro batterista regista, abbiamo girato in due giorni usando dei semplici fotomontaggi per quel pesce che vaga sulla scena. Uno faceva le bolle, mentre attaccato a un filo un pesce di cartone nuota. Intanto io canto seduto sul divano. Cose semplici.
L’uomo protagonista della storia viene dato in esca dalle donne presenti…
E’ un incubo ricorrente, è un piccolo viaggio in un mondo che vorresti ma poi ti sfugge all’ultimo momento e poi si recupera ancora.
Dopo ‘La musica è un pretesto, la sirena è una metafora’ e ‘Chagrin d’amour’, sta per uscire il terzo album?
A Seriate venerdi, faremo anche pezzi del disco nuovo, che non sta per uscire, uscirà nel nuovo anno, ma c’è tanto materiale. Sarà un doppio album, come i Gun’s and Roses. E non ci saranno cover.






 
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