demonio79 |
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| Apro questo spazio perchè, rispondendo al sondaggio del brano preferito di Sanremo 1994, mi è tornato alla mente un artista prematuramente scomparso di Aids a poco più di 30 anni proprio nel 1994, Alessandro Bono. Nonostante la sua discografia non sia molto ampia (io sono riuscito soltanto a trovare due album più qualche singolo sparso), mi è sempre piaciuto il piglio molto personale di questo chitarrista e cantautore. Brani come "Nel mio profondo fondo" (che ha segnato il suo esordio sanremese nel 1987), la cover di "Vendo casa" di Battisti e "La donna ideale" sono degli esempi di come si possa fare dell'ottimo pop-rock senza cadere nei facili stereotipi delle mode del momento. La mia attenzione però si è maggiormente concentrata su di lui dopo l'ascolto di 2 pezzi a mio parere bellissimi a cui peraltro sono particolarmente legato. Il primo è "Oppure no" (Sanremo 1994) e rappresenta il suo testamento artistico; un brano dal testo struggente sulla speranza di un mondo migliore, senza banalità e ricorsi al patetico, apprezzabile soprattutto dopo la sua morte, avvenuta 3 mesi dopo, di cui lo stesso Alessandro era a conoscenza mentre il pubblico no; il secondo è invece "Gesù Cristo", una preghiera veramente laica pregna di dolcezza e malinconia. Alessandro nei pochi anni di carriera pur non trovando il clamoroso successo di vendite, ha saputo portare avanti un percorso artistico apprezzabile e personale. Noto con molto dispiacere che in questi 12 anni non è mai stato ricordato come si deve e spero che questo piccolo topic possa ricordare ai più distratti questo giovane ragazzo biondo con la grande passione per la musica. Ciao Alessandro.
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