GIORGIO GABER

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demonio79
view post Posted on 7/2/2007, 20:22




Non devo essere certo io a dire che il Sig. G è uno dei più grandi artisti del secolo scorso.....
Specialmente dopo la sua morte è stato tutto una rincorsa all'adulazione da parte di TUTTI, anche quelli che fino al giorno prima gli avevan dato del qualunquista e del voltagabbana.
A parte dunque queste squallide figure che come ben sappiamo strapopolano giornali, arene politiche e televisive, resta il fatto innegabile che il concetto di "libertà" di Gaber è cosa estremamente rara, pura e effettivamente libera, in un paese di "massa" di acritici sostenitori del primo che passa.
A dimostrazione di questa sua totale incatalogabilità in nessun movimento, partito o area politica, posto il testo di un suo pezzo del 1980, che nessun discografico ebbe il coraggio di pubblicargli (Gaber fu costretto ad autoprodursi il disco) e nessuna radio passò mai (vera e propria censura). Questo brano, esemplare esempio della poetica Gaberiana, per anni ha circolato quasi clandestinamente, ma, come sempre succede ai grandi capolavori, nonostante l'ostracismo subito, a distanza di 27 anni è ancora un manifesto del grandissimo artista milanese.
Parlare male (eufemisticamente) di Aldo Moro, poi, a meno di due anni dal suo omicidio, era una cosa assolutamente impensabile che nessuno, anche chi lo pensava e lo aveva sempre pensato, osava fare.
In questo Gaber è veramente un uomo libero e per questo lo ringrazierò in eterno!

IO SE FOSSI DIO

Io se fossi Dio
(e io potrei anche esserlo, sennò non vedo chi!)
Io se fossi Dio,
non mi farei fregare dai modi furbetti della gente:
non sarei mica un dilettante!
Sarei sempre presente.
Sarei davvero in ogni luogo a spiare
o, meglio ancora, a criticare, appunto...
cosa fa la gente.

Per esempio il piccolo borghese, com'è noioso!
Non commette mai peccati grossi!
Non è mai intensamente peccaminoso!
Del resto, poverino, è troppo misero e meschino
e pur sapendo che Dio è più esatto di una Sweda
lui pensa che l'errore piccolino non lo conti o non lo veda.

Per questo io se fossi Dio,
preferirei il secolo passato,
se fossi Dio rimpiangerei il furore antico,
dove si odiava, e poi si amava,
e si ammazzava il nemico!

Ma io non sono ancora nel regno dei cieli,
sono troppo invischiato nei vostri sfaceli.

Io se fossi Dio,
non sarei così coglione
a credere solo ai palpiti del cuore
o solo agli alambicchi della ragione.
Io se fossi Dio,
sarei sicuramente molto intero e molto distaccato
come dovreste essere voi!

Io se fossi Dio,
non sarei mica stato a risparmiare:
avrei fatto un uomo migliore.
Sì vabbe', lo ammetto
non mi è venuto tanto bene,
ed è per questo, per predicare il giusto,
che io ogni tanto mando giù qualcuno,
ma poi alla gente piace interpretare
e fa ancora più casino!

Io se fossi Dio,
non avrei fatto gli errori di mio figlio
e sull'amore e sulla carità
mi sarei spiegato un po' meglio!
Infatti non è mica normale che un comune mortale
per le cazzate tipo compassione e fame in India,
c'ha tanto amore di riserva che neanche se lo sogna!
Che viene da dire:
Ma dopo come fa a essere così carogna?

Io se fossi Dio
non sarei ridotto come voi
e se lo fossi io certo morirei
per qualcosa di importante!
Purtroppo l'occasione di morire simpaticamente
non capita sempre
e anche l'avventuriero più spinto
muore dove gli può capitare
e neanche tanto convinto.

Io se fossi Dio
farei quello che voglio,
non sarei certo permissivo,
bastonerei mio figlio,
sarei severo e giusto,
stramaledirei gli inglesi come mi fu chiesto,
e se potessi
anche gli africanisti e l'Asia e poi gli Americani e i Russi;
bastonerei la militanza come la misticanza
e prenderei a schiaffi
i volteriani, i ladri, gli stupidi e i bigotti:
perché Dio è violento!
E gli schiaffi di Dio
appiccicano al muro tutti!

Ma io non sono ancora nel regno dei cieli,
sono troppo invischiato nei vostri sfaceli...

Finora abbiamo scherzato,
ma va a finire che uno prima o poi ci piglia gusto
e con la scusa di Dio
tira fuori tutto quello che gli sembra giusto.

E a te ragazza che mi dici che non è vero
che il piccolo borghese è solo un po' coglione,
che quell'uomo è proprio un delinquente, un mascalzone,
un porco in tutti i sensi, una canaglia
e che ha tentato pure di violentare sua figlia...
Io come Dio inventato, come Dio fittizio,
prendo coraggio e sparo il mio giudizio
e dico: Speriamo che a tuo padre
gli sparino nel culo cara figlia!
così per i giornali diventa un bravo padre di famiglia.

Io se fossi Dio,
maledirei davvero i giornalisti e specialmente... tutti.
Che certamente non son brave persone
e dove cogli, cogli sempre bene.
Compagni giornalisti, avete troppa sete
e non sapete approfittare delle libertà che avete:
avete ancora la libertà di pensare,
ma quello non lo fate
e in cambio pretendete la libertà di scrivere,
e di fotografare.

Immagini geniali e interessanti,
di presidenti solidali e di mamme piangenti.
E in questa Italia piena di sgomento
come siete coraggiosi, voi che vi buttate
senza tremare un momento!
Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti,
e si direbbe proprio compiaciuti!
Voi vi buttate sul disastro umano
col gusto della lacrima in primo piano!

Sì vabbe', lo ammetto:
la scomparsa dei fogli e della stampa
sarebbe forse una follia...
ma io se fossi Dio
di fronte a tanta deficienza
non avrei certo la superstizione della democrazia!

Ma io non sono ancora del regno dei cieli,
sono troppo invischiato nei vostri sfaceli...

Io se fossi Dio
naturalmente io chiuderei la bocca a tanta gente:
nel regno dei cieli non vorrei ministri
e gente di partito tra le palle,
perché la politica è schifosa e fa male alla pelle!
E tutti quelli che fanno questo gioco,
che poi è un gioco di forze, ributtante e contagioso
come la lebbra e il tifo...
E tutti quelli che fanno questo gioco
c'hanno certe facce che a vederle fanno schifo,
che siano untuosi democristiani
o grigi compagni del piccì.
Sono nati proprio brutti o, per lo meno, tutti
finiscono così.

Io se fossi Dio,
dall'alto del mio trono
vedrei che la politica è un mestiere come un altro
e vorrei dire, mi pare a Platone,
che il politico è sempre meno filosofo
e sempre più coglione;
è un uomo tutto tondo
che senza mai guardarci dentro scivola sul mondo,
che scivola sulle parole
anche quando non sembra... o non lo vuole.

Compagno radicale,
la parola "compagno" non so chi te l'ha data,
ma in fondo ti sta bene,
tanto ormai è squalificata.
Compagno radicale,
cavalcatore di ogni tigre, uomo furbino
ti muovi proprio bene in questo gran casino
e mentre da una parte si spara un po' a casaccio
e dall'altra si riempiono le galere
di gente che non c'entra un cazzo...
Compagno radicale,
tu occupati pure di diritti civili e di idiozia
che fa democrazia
e preparaci pure un altro referendum
questa volta per sapere
dov'è che i cani devono pisciare!

Compagni socialisti,
ma sì anche voi insinuanti, astuti e tondi!
Compagni socialisti,
con le vostre spensierate alleanze
di destra, di sinistra, di centro,
coi vostri uomini aggiornati,
nuovi di fuori e vecchi di dentro!...
Compagni socialisti fatevi avanti
che questo è l'anno del garofano rosso e dei soli nascenti!
Fatevi avanti col mito del progresso
e con la vostra schifosa ambiguità!
Ringraziate la dilagante imbecillità!

Ma io non sono ancora nel regno dei cieli,
sono troppo invischiato nei vostri sfaceli...

Io se fossi Dio,
non avrei proprio più pazienza,
inventerei di nuovo una morale
e farei suonare le trombe per il Giudizio universale!
Voi mi direte perché è così parziale
il mio personalissimo Giudizio universale:
perché non suonano le mie trombe
per gli attentati, i rapimenti, i giovani drogati
e per le bombe.
Perché non è comparsa ancora l'altra faccia della medaglia.

Io come Dio, non è che non ne ho voglia.
Io come Dio, non dico certo che siano ingiudicabili
o addirittura, come dice chi ha paura, gli innominabili!
Ma come uomo, come sono e fui,
ho parlato di noi, comuni mortali:
quegli altri non li capisco, mi spavento,
non mi sembrano uguali.
Di loro posso dire solamente
che dalle masse sono riusciti ad ottenere
lo stupido pietismo per il carabiniere.
Di loro posso dire solamente
che mi hanno tolto il gusto
di essere incazzato personalmente.
Io come uomo posso dire solo ciò che sento,
cioè solo l'immagine del grande smarrimento.

Però se fossi Dio
sarei anche invulnerabile e perfetto,
allora non avrei paura affatto,
così potrei gridare, e griderei senza ritegno che è una porcheria,
che i brigatisti militanti siano arrivati dritti alla pazzia!

Ecco la differenza che c'è tra noi e "gli innominabili":
di noi posso parlare perché so chi siamo
e forse facciamo più schifo che spavento.
Ma di fronte al terrorismo o a chi si uccide c'è solo lo sgomento.

Ma io se fossi Dio,
non mi farei fregare da questo sgomento
e nei confronti dei politici
sarei severo come all'inizio,
perché a Dio i martiri
non gli hanno fatto mai cambiar giudizio.
E se al mio Dio che ancora si accalora,
gli fa rabbia chi spara,
gli fa anche rabbia il fatto
che un politicante qualunque
se gli ha sparato un brigatista,
diventa l'unico statista!

Io se fossi Dio,
quel Dio di cui ho bisogno come di un miraggio,
c'avrei ancora il coraggio di continuare a dire
che Aldo Moro insieme a tutta la Democrazia Cristiana
è il responsabile maggiore di trent'anni di cancrena italiana.

Io se fossi Dio,
un Dio incosciente enormemente saggio,
avrei anche il coraggio di andare dritto in galera,
ma vorrei dire che Aldo Moro resta ancora
quella faccia che era!

Ma in fondo tutto questo è stupido perché, logicamente...
io se fossi Dio,
la terra la vedrei piuttosto da lontano
e forse non ce la farei ad accalorarmi in questo scontro quotidiano.
Io se fossi Dio,
non mi interesserei di odio o di vendetta e neanche di perdono
perché la lontananza è l'unica vendetta
è l'unico perdono!

E allora va a finire che se fossi Dio,
io mi ritirerei in campagna
come ho fatto io...
 
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view post Posted on 28/11/2007, 15:31
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(ANSA) - TORINO, 28 NOV - Una mostra e uno spettacolo teatrale ricorderanno nella Piazza dei Mestieri di Torino il cantautore Giorgio Gaber. L'esposizione, che sara' inaugurata il 1 dicembre, rimarra' aperta al pubblico dal 3 al 19. La mostra, promossa dalla Fondazione Giorgio Gaber, e' costituita da pannelli che illustrano fotografie, interviste, recensioni, testi di canzoni, monologhi, copertine di 33 e 45 giri, locandine.
 
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INEQUIVOCABILE
view post Posted on 27/9/2008, 14:52




FESTIVAL TEATRO CANZONE GIORGIO GABER - Gli ospiti e i brani

Venerdì 25 luglio 2008

ROBERTO CACCIAPAGLIA Da oltre 30 anni protagonista della scena internazionale, Roberto Cacciapaglia ha aperto nuove frontiere alla musica elettronica, fondendone le potenzialità con tradizioni colte fino ad arrivare ad un linguaggio musicale inedito che lo ha portato a dialogare con artisti quali Battiato, Popul Vuh e Tangerine Dream. Una musica tutta rivolta alla possibilità di un’effettiva comunicazione. Lo stesso scopo perseguito da Gaber. Suo amico e compagno di cene e di interminabili partite a carte.

GIANLUCA GRIGNANI Sono passati più di dieci anni da quando con "La fabbrica di plastica" Gianluca Grignani sconvolse i canoni del pop-rock italiano. Qualcosa di simile accadde a Gaber con "Il Signor G". Dedito alla musica sin da adolescente, con uno sguardo rivolto all’Inghilterra ed un altro alla nostra grande tradizione autorale, Grignani ha conquistato ampie platee con una ricerca sempre più originale. L’ultimo suo CD, "Cammina nel sole", lo conferma una delle voci più importanti della scena italiana.

JOVANOTTI Il palco per comunicare. Il corpo per farsi capire. Le parole e la musica per emozionare e per andare sempre più in profondità. Questo era il Teatro Canzone di Giorgio Gaber e questa è anche l’arte di Jovanotti, un autore che come pochi altri ha saputo compiere una straordinaria evoluzione. Oggi Jovanotti canta l’amore e la guerra; denuncia e commuove. In concerti-show nei quali la teatralità esalta riflessioni e utopie e in opere discografiche sempre più complesse e mature.

MIETTA Quando apparve sulla scena fu subito chiaro che Mietta si sarebbe aggiunta d’autorità all’elenco delle grandi voci italiane. La sua carriera ne ha confermato la statura di interprete autorevole, attenta al peso delle parole e dal timbro vocale unico. La voce di Mietta ha saputo mettersi negli anni al servizio degli autori più importanti della nostra musica. Per colorarli in modo nuovo e arricchirli di sensibilità femminile. Ha cantato, tra gli altri, Sarah Vaughan e Mango, Biagio Antonacci e Riccardo Cocciante. Con il Festival Mietta avrà la possibilità di aggiungere anche Giorgio Gaber al suo ricco repertorio di personali riletture d’autore.

MASSIMO RANIERI Massimo Ranieri torna al Festival Gaber dopo la straordinaria partecipazione del 2005. E non è un caso. Perché l’ artista napoletano ha sempre avuto, tra i suoi maestri, anche il Signor G fin da quando, giovanissimo, iniziò la sua carriera. Ranieri, come Gaber, ha sempre sperimentato scelte coraggiose mettendo in gioco la popolarità acquisita con la musica leggera in teatro con Patroni Griffi, Scaparro, Valli e con il Piccolo di Milano dal quale lo stesso Gaber partì, e dove Strehler volle un Ranieri brechtiano capace di oltrepassare le frontiere italiane.

Sabato 26 luglio 2008

BAUSTELLE Il piglio "gaberiano" di questa band, partita dal Senese ormai quindici anni or sono, è già nel nome: "cantiere", in tedesco. Ovvero il progetto di una musica che non si fermi mai e che non si fossilizzi in uno stereotipo ma che sia sempre attenta agli umori del mondo. Come faceva Gaber. E come Gaber anche i Baustelle, che hanno inciso pochi ma eccellenti lavori, sono riusciti a conciliare il rispetto per le esigenze del pubblico con la necessità intima di seguire i tempi della propria ispirazione. Una scelta di grande coraggio e rigore che non ha loro impedito di raggiungere comunque successo e popolarità.

LUCA BIZZARRI & PAOLO KESSISOGLU L’hanno sempre dichiarato che fra i loro punti di riferimento c’è Giorgio Gaber. Non a caso il loro percorso artistico si è formato attraverso esperienze teatrali autorevoli e complesse. Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu vengono infatti entrambi dalla prosa. Il primo ha lavorato con Giorgio Gallione, regista decisivo per la recente ripresa dei lavori di Gaber; il secondo si è confrontato con i grandi classici e con il teatro civile. Fino all’approdo ad una comicità dissacrante che li ha resi televisivamente popolarissimi con "Le Iene" e "Camera Café" e teatralmente capaci di guardare la realtà da angolazioni inattese.

GIULIANO e LELE dei NEGRAMARO Se in Italia esiste un rock cantautorale, esiste per merito dei Negramaro che come Gaber hanno iniziato dalla ribalta pop più importante: Sanremo. E come il Signor G ne sono stati subito estromessi. Ma grazie alla loro e alle capacità di scrittura e di interpretazione di Giuliano Sangiorgi, il loro leader, sono ugualmente diventati in breve tempo un punto di riferimento per la musica italiana, conosciuti e apprezzati anche all’estero e prima band capace di riempire lo stadio di San Siro a Milano. Coerenti con la loro formazione rock, sperimentano le sonorità più moderne ma senza rinunciare alla dimensione melodica. I Negramaro saranno rappresentati al Festival da Giuliano Sangiorgi e da Emanuele "Lele" Spedicato che si confronteranno sul palcoscenico della Cittadella di Viareggio anche con il difficile repertorio di Gaber e Luporini.

DAVIDE VAN DE SFROOS Come Giorgio Gaber anche Davide Van De Sfroos eccelle nella capacità di tenere gli occhi aperti sulla realtà che per lui coincide con il suo amato Lago; un universo colorito e allo stesso tempo malinconico, popolare ed insieme profondo. Poi, nel tempo, Davide Bernasconi alias Van De Sfroos ha saputo andare oltre facendo diventare universali, con la musica e con i libri, anche vicende apparentemente marginali. Rivelandosi così agli occhi dei critici più attenti e del pubblico più esigente un personaggio di raro spessore e un degno erede di quella tradizione di musica colta che oltre a Gaber richiama artisti come Bob Dylan e Fabrizio De André.

Elenco dei brani di Giorgio Gaber eseguiti dagli artisti ospiti

ENZO IACCHETTI

Torpedo blu (Gaber-Chiosso, 1968)

Trani a Gogò (Gaber-Simonetta, 1962)

25 LUGLIO

ROBERTO CACCIAPAGLIA

Non arrossire (Gaber–Penati–Monti, 1964)

La ballata del Cerutti (Gaber-Simonetta, 1962)

GIANLUCA GRIGNANI:

Le mani (Gaber- Luporini, Anche per oggi non si vola, 1974)

Il conformista (Gaber-Luporini, Un’idiozia conquistata a fatica, 1996)

JOVANOTTI

Non insegnate ai bambini (Gaber-Luporini, Io non mi sento italiano, 2003)

Quando sarò capace di amare (Gaber-Luporini, E pensare che c’era il pensiero, 1994)

Chiedo scusa se parlo di Maria (Gaber-Luporini, Far finta di essere sani,\1973)

Si può (Gaber-Luporini, Libertà obbligatoria,1976)

MIETTA

I soli (Gaber-Luporini, Parlami d’amore Mariù, 1987)

Isteria amica mia (Gaber-Luporini, Parlami d’amore Mariù, 1987)

MASSIMO RANIERI

La libertà (Gaber- Luporini, Dialogo tra un impegnato e un non so, 1972)

Lo shampoo (Gaber- Luporini, Dialogo tra un impegnato e un non so, 1972)

26 LUGLIO

BAUSTELLE

Latte70 (Gaber-Luporini, Storie vecchie e nuove del Signor G, 1971)

Polli di allevamento (Gaber-Luporini, Polli di allevamento, 1978)

LUCA E PAOLO

La stanza del bambino (Gaber-Luporini, Un’idiozia conquistata a fatica, 1998)

La libertà (Gaber- Luporini, Dialogo tra un impegnato e un non so, 1972)

Noi due stupidi (Gaber-Uzim, 1964)

Al bar Casablanca (Gaber-Luporini, 1972)

MIETTA

A mezzogiorno (Gaber-Luporini, Storie vecchie e nuove del signor G, 1971)

Cerco un gesto, un gesto naturale (Gaber-Luporini, Far finta di essere sani, 1973)

NEGRAMARO

Non arrossire (Gaber-Monti, 1964)

VAN DE SFROOS

Barbera e champagne (Gaber-Luporini, 1970)

Pressione Bassa (Gaber-Luporini, Annai affollati, 1981)


Edited by MIELEnelSOLE - 15/6/2009, 21:40
 
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Dedicato
view post Posted on 29/1/2009, 11:45




Canzoni d'amore come Non Arrossire, canzoni impegnate come quelle degli ultimi dischi, canzoni popolari, divertenti.. Teatro! è tutto questo il Signor G ^_^
Indimenticabile

 
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INEQUIVOCABILE
view post Posted on 15/6/2009, 20:42




Al via l’attesa quinta edizione del Festival Teatro Canzone Giorgio Gaber
venerdì 24 e sabato 25 luglio alle ore 20.45, nella prestigiosa cornice della Cittadella del Carnevale di Viareggio.


Presentato da Enzo Iacchetti, conduttore storico della manifestazione, il Festival di quest’anno vedrà ospiti straordinari, a ricordare il settantesimo anniversario della nascita dell’artista.
Venerdì 24 luglio, per portare il loro personale omaggio al Signor G, saliranno sul palco Lucio Dalla, Luca Carboni, Sergio Cammariere, Marco Alemanno e Enrico Bertolino.
Inoltre Fausto Bertinotti e Walter Veltroni saranno i protagonisti di un dibattito sulla figura e l’opera di Giorgio Gaber.
Sabato 25 luglio toccherà invece a Ivano Fossati, Gianna Nannini, Morgan, Mercedes Martini e Dario Vergassola.
Ospite speciale della serata sarà il grande regista Mario Monicelli; verranno proiettati degli estratti del suo film “Rossini Rossini”, in cui Gaber interpretò il ruolo di Domenico Barbaja, impresario del celebre compositore.

Oltre agli Ospiti, saliranno sul palco del Festival gli Artisti del Teatro Canzone che si confronteranno con il nuovo linguaggio teatrale inventato e perfezionato, in oltre trent’anni di attività, da Giorgio Gaber con l’amico e coautore Sandro Luporini.
Questi giovani talenti sono stati selezionati da una giuria artistica istituita nell’ambito della Fondazione Giorgio Gaber, promotrice e organizzatrice della manifestazione.
La serata di venerdì 24 vedrà l’ esibizione di Carlo Alberto Ferrara con una performance dal titolo “…sana e robusta Costituzione…”,una riflessione sulla società odierna, mentre sabato 25 toccherà ad Alessandro Mannarino, “stornellatore moderno”, interprete di diversi tipi di umanità alienata.


Le informazioni sullo svolgimento del Festival e i relativi aggiornamenti saranno reperibili sul sito ufficiale della FONDAZIONE GIORGIO GABER, [URL=http://www.giorgiogaber.it.
www.giorgiogaber.it
 
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Lord-Of-The-Oceans
view post Posted on 13/11/2009, 14:11




Milano in festa per Giorgio Gaber
Dal 25 novembre al 14 dicembre

Al via dal 25 novembre al 14 dicembre la III edizione di "Milano per Giorgio Gaber" con spettacoli, incontri, lezioni nelle scuole, dibattiti a ribadire il legame tra Milano e l'artista che quest'anno avrebbe festeggiato il 70esimo compleanno. Tra gli eventi Bisio in "Io quella volta lì avevo 25 anni", la Crippa in "E pensare che c'era il pensiero", "Se potessi mangiare un'idea" con Gioele Dix ed Enzo Iacchetti con "Chiedo scusa al signor Gaber"

Uno scritto inedito, tre spettacoli teatrali, i tributi di quattro grandi artisti, due incontri culturali e due nuovi progetti editoriali, sono gli eventi che compongono il cartellone di Milano per Gaber 2009, che conferma così la sua missione di mantenere vivo ed attuale il valore culturale dell’opera del Signor G.

Mercoledì 25 e giovedì 26 novembre, ore 20.30 al Piccolo Teatro Studio in scena “Se potessi mangiare un’idea”, di Gaber - Luporini, interpretato e diretto da Gioele Dix. Lo spettacolo che ripercorre le tappe più significative del repertorio dell’Artista, conclude una lunga tournée di successo nei più prestigiosi festival teatrali. Prodotto dalla stessa Fondazione Giorgio Gaber, accompagnano Gioele Dix, Silvano Belfiore (pianoforte e tastiere) e Savino Cesario (chitarre).

Sabato 28 novembre, ore 17 all’Auditorium Giorgio Gaber del Grattacielo Pirelli. Al rinnovato appuntamento annuale con gli amici del Signor G, sarà presentato l’ultimo lavoro editoriale della Fondazione Giorgio Gaber, il dvd “Giorgio Gaber – Gli anni Novanta”, che chiude l’opera omnia per immagini dedicata all’Artista. L’iniziativa sarà anche l’occasione per presentare i primi risultati del Progetto Gaber, nato dalla collaborazione tra Ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca e Fondazione.

Nel corso della giornata, saranno premiati gli studenti della Scuola di Grafica dell’Accademia delle Belle Arti di Brera con un riconoscimento speciale per i migliori lavori ispirati all’ultimo album-testamento di Gaber, "Io non mi sento italiano". Le opere selezionate saranno poi esposte al Piccolo Teatro Strehler per l’intera durata della manifestazione.

Mercoledì 2 e giovedì 3 dicembre, ore 20.30 al Piccolo Teatro Studio ci sarà “E pensare che c’era il pensiero” di Gaber - Luporini, con Maddalena Crippa. Mentre mercoledì 9 dicembre, ore 17 all’Università degli Studi di Milano “Teatro Canzone, Teatro Comico, Teatro Popolare”: nell’Aula Magna dell’Università Statale, il consueto appuntamento annuale, vedrà Paolo Rossi, sollecitato da Massimo Bernardini, salire in cattedra per trattarne le contaminazioni. Domenica 13 dicembre, ore 21 al Teatro Franco Parenti sarà la volta di “Chiedo scusa al Signor Gaber” di e con Enzo Iacchetti, accompagnato dalla Witz Orchestra, da Marcello Franzoso (chitarra), Max Zaccaro (basso) e Francesco Corvino (batteria). Una serata esclusiva in cui Iacchetti e la sua band interpreteranno il primo repertorio gaberiano, confermando la stima e l’affetto nei confronti dell’amico Gaber.

Lunedì 14 dicembre, ore 20.30 al Piccolo Teatro Strehler “Io quella volta lì avevo 25 anni” il testo inedito di Gaber e Luporini, sarà interpretato da Claudio Bisio, accompagnato al pianoforte dal maestro Carlo Boccadoro, con la regia di Giorgio Gallione. Prodotto dal Teatro dell’Archivolto di Genova, in collaborazione con la Fondazione Gaber.
 
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Lord-Of-The-Oceans
view post Posted on 15/6/2010, 07:24




A Viareggio torna il 'Festival Teatro Canzone' dedicato a Gaber
Lunedì 14 giugno 2010

La città di Viareggio è di nuovo pronta a onorare la memoria di Giorgio Gaber con la sesta edizione del "Festival Teatro Canzone" intitolato a suo nome. L'appuntamento per l'edizione 2010 è previsto per i prossimi venerdì 23 e sabato 24 luglio, come di consueto nella cittadella del Carnevale di Viareggio. Anche quest'anno saranno grandi ospiti musicali a ricordare il genio artistico del cantautore scomparso:

Franco Battiato,
Paola turci,
Paolo Rossi,
Morgan,
Anna Oxa,
Oblivion,
Marco Morandi
Roberto Cacciapaglia.

Quest'ultimo presenterà dal vivo il brano Home, dedicato al disastro ferroviario viareggino del 29 giugno 2009, ed eseguito la prima volta in occasione della serata "Viareggio ricorda Viareggio". Ed ecco quindi spazio al Teatro Canzone, che quest'anno vede protagonisti Susanna Parigi, con lo spettacolo L'insulto delle parole, e Pietro Sidoti con Particelle. Oltre trecento le domande di partecipazione pervenute quest'anno agli organizzatori: "Ancora una volta siamo sorpresi dalla quantità e dalla qualità degli artisti del Teatro Canzone che si sono proposti - ha dichiarato infatti il presidente della Fondazione Giorgio Gaber, Paolo Dal Bon - evidentemente questo genere di spettacolo, inventato nel corso degli anni da Gaber e Luporini, ha una sempre maggiore espansione nella cultura italiana, e costituisce davvero una forma di rappresentazione in grado di valorizzare ai massimi livelli la canzone e la prosa di maggior spessore e impegno".

Fonte: www.popon.it
 
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frAgileNota
view post Posted on 16/6/2010, 00:01




bel cast!!!
gli Oblivion sono fantastici!!!!
e vedere Battiato, Turci, Morgan e Oxa sulla stesso palco deve essere meraviglioso!!!
 
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7 replies since 7/2/2007, 20:22   476 views
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