LUCA GEMMA

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frAgileNota
view post Posted on 29/1/2010, 15:11





FOLKADELIC
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Esce venerdì 29 gennaio 2010 il nuovo album di Luca per Ponderosa music&art con distribuzione Universal. La produzione artistica è di Ray Tarantino. Nelle radio da venerdì 22 il singolo L'EDUCAZIONE SENTIMENTALE.

Lavorando al disco “FOLKADELIC” ho scritto molte canzoni e ne ho buttate via altrettante senza pietà. Ho ripreso a studiare canto e a cercare nuovi colori sulla chitarra acustica.
Volevo trovare quello spirito sereno e malinconico tipico del FOLK col suo retrogusto venato di soul. E mi trovavo ogni volta a inserire scarti improvvisi di tempo, cambi di inquadratura, incursioni di suonacci tutt'altro che sereni per scoprire che quella era la parte irascibile e irrequieta di me, la parte PSICHEDELICA, inquieta e insofferente, che si faceva spazio piano piano. D'altronde, ho pensato, io sono così in questi anni: un uomo mediamente sereno con improvvisi scoppi di irrequietezza che servono a liberarmi l'anima e i pensieri.
(LUCA GEMMA).

Hanno suonato nel disco: Luca Gemma (voce, chitarre acustiche, qualche elettrica,12 corde, percussioni, armonium e cori), Ray Tarantino (chitarre elettriche, acustiche, e-bow, synth, percussioni e cori), Nik Taccori (batteria e percussioni, suona con Sananda Maitreya), Andrea Viti (basso, ex Afterhours), Max Iarvo Chiappa (giradischi), Gianluca Mancini (pianoforte ed elettronica), Rob Lopez (percussioni, ha suonato con mezzo mondo, da Tito Puente in giù).

CREDITI

Produzione artistica: Ray Tarantino
Produzione esecutiva: Titti Santini per Ponderosa music&art
Arrangiamenti: Ray Tarantino e Luca Gemma
Missaggi: Giacomo Garufi (Massive Arts Studios Milano)
Mastering: Alberto Cutolo (Massive Arts Studios Milano)
Foto: Mario Gemma
Artwork: Suse Uhmann

LUCA GEMMA
racconta (brano per brano) il suo album “Folkadelic”

L'EDUCAZIONE SENTIMENTALE - (folk & soul)
Mentre ascolto un groove di batteria e basso che ancora oggi, al millesimo ascolto, mi mette di buon umore, io ottimisticamente penso che nonostante tutta la bruttezza che vedo intorno a me, potremo ancora rieducare i nostri sentimenti alla bellezza, alla grazia e persino a un po' di silenzio e alla pazienza. E' che la (ri)educazione sentimentale ha bisogno di tempo.


NUDI - (stoner & folk)
In un disco che è più fisico, ritmico e carnale dei miei precedenti, questo pezzo, col suo andamento un pò "marcio" di chitarra basso batteria - Ray Tarantino, il produttore, in studio continuava a gridare: New Orleans, New Orleans...!!!!!! - è fatto di corpi nudi che si attraggono e di conseguenti esercizi a corpo libero.


KILLER - (folk & jazz)
Il killer è il tempo che passa, con il suo andamento lieve ma costante, il killer a volte sono io, il killer è la vita stessa che si consuma: di fronte a tutti loro io cerco di proteggere i miei sogni, i miei desideri, i miei amori.


SUPERSTELLE - (cuban beat)
Oroscopo 2009, bilancia, terza decade: le stelle suggeriscono di mantenere la calma e di essere gentili!
Care stelle, io però devo decidermi se studiare per diventare zen o imparare a menare le mani come si deve.


ANIMANTIPROIETTILE - ( roots rock reggae)
Articolo per persone che vivono un periodo temporaneo o duraturo di ipersensibilità: i modelli più validi offrono anche protezione laterale dei fianchi, del basso ventre, del collo, delle spalle e sono costruiti in alluminio balistico, acciaio balistico o titanio balistico. Ci vuole un'anima antiproiettile per restare qui.


LA CANZONE DELLA GIOIA - (folk bossa reggae)
Esercizi a corpo libero (parte seconda): anche qui, come in “NUDI”, seppure con un ritmo più giocoso, è una questione di corpi che cercano armonia, gioia e felicità, corpi leggeri e danzanti come (magari!) in una coreografia di Pina Bausch e del suo Tanztheater.


CHE - (folkadelic)
Questa è una preghiera un pò codarda e superstiziosa per quando ho paura che tutto finisca da un momento all'altro. Ed è una preghiera per i miei figli anche.


OGNI COSA D'AMORE - (folkadelic)
Ognuno ama chi vuole, "ma il cantante non lo sa" . Ognuno è libero di dichiarare o tacere ciò che vuole di se stesso ma in un paese ipocrita come l'Italia non c'è un cantante omosessuale che abbia scritto e cantato una canzone per dire chiaramente "il mio amore vale quello di chiunque altro". Altrove molti lo hanno fatto, in Italia no; eppure avrebbero voci adatte a farsi sentire e posizioni privilegiate. E visto che spesso i cantanti gay cantano l'amore eterosessuale per non scontentare nessuno, io, eterosessuale, canto l'amore gay.


UN MILIARDO - (stoner & folk)
Un cantante, il principe dei precari, entra in una banca e fa una rapina chiedendo una cifra iperbolica perché "l'arte dà i suoi frutti ed è giusto così": mi sa che è la proiezione di un mio desiderio.


UN BAMBINO - (roots & folkadelic)
Mio figlio Gabriele a un certo punto del brano canticchia "sono un bambino e tu no” . Ma io sono invidioso perché voglio anch' io tutto e subito, qui e ora. Ho i miei desideri pericolosi, ho fame di cose buone e a volte vorrei essere senza alcuna responsabilità e senza alcun dovere.


SEI FELICE? - (roots & folkadelic)
La felicità è sempre incerta e instabile (Seneca). Anche io.


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Passato & presente…
Prima di Luca Gemma solista c’erano i Rossomaltese, tra le band più insolite e originali del nuovo rock indipendente italiano degli anni Novanta.
«Io e Gino De Crescenzo (in arte Pacifico, ndr) abbiamo fondato insieme il gruppo e insieme scrivevamo i pezzi. Lui si occupava delle musiche e io dei testi, che poi cantavo», racconta. «Di quel periodo ricordo la grande effervescenza e il fatto che si suonava davvero tanto. Alla fine, quando l’esperienza è giunta al capolinea, nel 1998, avevamo suonato più di 300 concerti. In Italia, ma anche in Francia».
«Hanno sempre fatto fatica ad etichettarci, anche perché abbiamo sempre puntato tutto sulla scrittura delle canzoni e su un suono piuttosto complesso», aggiunge.
Non a caso, i due album dei Rossomaltese, realizzati a distanza di tre anni l’uno dall’altro, “suonano” piuttosto diversi. Il primo, “Santantonio” (A.V. Arts), del 1993, prodotto da Vittorio Cosma e Tony Bowers, era «più latino e scanzonato», mentre il secondo, “Mosche libere” (Baracca&Burattini/Sony), del 1996, messo a punto in collaborazione con Paolo Iafelice e con la presenza di Mauro Pagani, era «sospeso tra folk e psichedelia».
Risale a novembre del 2004 il primo album “solo” di Luca Gemma. S’intitola “Saluti da Venus” (Ponderosa Music & Arts distribuito Warner).
Prodotto da Luca Gemma con la collaborazione dei musicisti con cui tuttora suona, è un disco scarno, essenziale e dalla chiara impronta acustica, e contiene una personale rilettura di “Tu si’ ‘na cosa grande” di Domenico Modugno.
Scriveva Luca Gemma: «Complessivamente sono canzoni d’amore e disamore, gioia e rabbia. Per una persona, per le persone, per le cose, per la vita, i desideri e i sogni…».
Per rappresentare il disco viene scelto “Verresti a sopravvivere con me?”, accompagnato da un video-film in super8 di Luca Campus, in alta rotazione sulle rete musicali in tv. Il brano viene anche inserito nel triplo cd “Tora! Tora!” (2004), documentazione sonora della partecipazione all’omonimo tour itinerante promosso da Manuel Agnelli. A proposito di concerti, Luca Gemma ne farà una trentina a cavallo tra il 2004 e il 2005.
Tra le 11 tracce di “Saluti da Venus” figurano inoltre “Luca”, singolo fortemente autobiografico uscito nell’aprile del 2003 per la Cgd East West-Warner e anch’esso abbinato a un video-clip, girato a Stoccolma da Lorenzo Vignolo, e “Aeroplano”, brano finalista a “Musicultura 2005”, l’ex Premio Recanati, e, in seguito, inserito nella raccolta “Musicultura XVI edizione”.
Qualche citazione dal mazzo delle numerose critiche favorevoli?
«Il cd presenta il Nostro nei panni del cantautore pop-rock aggraziato, ricercato, ironico e a tratti surreale…». Federico Guglielmi. Il Mucchio Selvaggio, novembre 2004
«È sbocciato un talento e si chiama Luca Gemma. 11 brani e una quarantina di minuti piacevolissimi, sorprendenti per equilibrio e fluidità. Un disco dall'architettura solida, arredi orchestrali intelligenti, freschi e alcuni gioellini». Enzo Gentile, La Repubblica, febbraio 2005
«Cantautore di grande talento... Uno dei dischi più interessanti nell'ambito della canzone d'autore italiana». Giancarlo Susanna, Rockerilla, estate 2005
«Uno degli album più belli dell'ultimo anno…». Francesco Paracchini, L'isola che non c'era, ottobre/dicembre 2005
E ora… dopo “Tecniche di illuminazione” (2007 - Ponderosa Music & Arts/Edel), è l'ora di FOLKADELIC.
 
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